sabato 8 marzo 2014

La mia cheese cake con lamponi e fragole per "unlamponenelcuore"





Fosse stato per me avrei intitolato questo post "dove soffiano venti di guerra e di odio", ma partecipo ad una iniziativa comune e il titolo non è mio. Questo è un segnale di rinascita in una terra devastata dalla guerra e dall'odio, guerre che sono ovunque nel nostro pianeta....ma, oggi, il mio cuore pensa ad una piccola storia di grande dolore e di separazione. Non voglio, non riesco a parlarne perchè tocca una persona a me molto vicina e io mi sento troppo coinvolta. Questo post è dedicato a lei, oltre che alle donne di Bratunac, un'altra incredibile "grande" donna, forte e con un cuore grande...



Con questa iniziativa, i food blogger che aderiscono a "unlamponelcuore" intendono far conoscere il progetto "lamponi di pace" della Cooperativa Agricola Insieme (http://coop-insieme.com/),nata nel giugno del 2003 per favorire il ritorno a casa delle donne di Bratunac, dopo la deportazione successiva al massacro di Srebrenica, nel quale le truppe di Radko Mladic uccisero tutti i loro mariti e i loro figli maschi. Per aiutare e sostenere il rientro nelle loro terre devastate dalla guerra civile, dopo circa dieci anni di permanenza nei campi profughi, è nato questo progetto, mirato a riattivare un sistema di microeconomia basato sul recupero dell'antica coltura dei lamponi e sull'organizzazione delle famiglie in piccole cooperative, al fine di ricostruire la trama di un tessuto sociale fondato sull'aiuto reciproco, sul mutuo sostegno e sulla collaborazione di tutti. A distanza di oltre dieci anni dall'inaugurazione del progetto, il sogno di questa cooperativa è diventato una realtà viva e vitale, capace di vita autonoma e simbolo concreto della trasformazione della parola "ritorno" nella scelta del "restare".




Cheese cake con gelatina di lamponi e fragole

(tratta da Menù Turistico) qui con alcune rielaborazioni


Per la pasta biscuit (qui)
4 uova
120 gr di farina
140 gr di zucchero
40 burro


Per la Crema di yogurt:
200 ml panna
500 gr di yogurt bianco zuccherato
10 gr di colla di pesce (io preferisco abbondare che rischiare lo spatacio!)
3 o 4 cucchiai di latte


Per la Gelatina di fragole:
500 gr di fragole lavate e pulite
60 gr di zucchero
Il succo di un arancia
10 gr di colla di pesce

Per la Gelatina di lamponi:
300 g. di Lamponi
1 arancia spremuta
60 g. di zucchero
10 g. di colla di pesce








Per la pasta biscuit: Mettere in un pentolino un po’ d’acqua e portare a bollore; montare le uova con lo zucchero; quando cominciano a gonfiarsi, trasferire la ciotola sopra il pentolino, come a bagnomaria, e continuare a montare fino a che il composto non aumenta di tre volte. Tirare via la ciotola dal pentolino e incorporare la farina setacciata, con una spatola, poco alla volta, mescolando dal basso verso l’alto. Per ultimo, incorporare il burro fuso (io non lo metto mai). Portare il forno a 200°, ricoprire di carta da forno una teglia per biscotti, versare il composto e livellarlo bene. Infornare e cuocere per 5 minuti fino a che non è ben dorato. Appena uscito dal forno, capovolgerlo su un canovaccio ben pulito. Togliere delicatamente la carta forno, se mai bagnando leggermente la carta con una spugnetta.
Prendere il piatto da portata e ricoprirlo con un foglio di carta da forno, in modo che sbordi di circa 5 cm da due lati opposti. Tagliare a metà questo foglio e disporlo nuovamente sul piatto, leggermente sovrapposto. Serve a evitare che di sporchi il piatto. Con un anello da pasticceria, ritagliate un cerchio da 24 (io uso il bordo di una teglia da 24 apribile). Ve ne avanzerà parecchio.
Ricoprire il bordo della teglia con pellicola per alimenti, posizionarlo sul piatto, sul quale avrete messo il disco di pasta biscuit. Spennellare il disco con succo d’arancia.


Gelatina di lamponi: mettere a mollo in acqua fredda la colla di pesce. Dopo 10 minuti, scaldare in un pentolino due o 3 cucchiai di succo d’arancia. Quando sarà ben caldo, togliere dal fuoco e unire la gelatina ben strizzata, mescolando fino a che sarà ben sciolta. Pulire i lamponi e metterle nel mixer, frullandole insieme a 60 gr di zucchero e la restante parte del succo d’arancia. Filtrare attraverso un colino in modo da eliminare tutti i semini. Prendere due cucchiai di purea e porli nel pentolino della colla di pesce, come descritto sopra. Unire il composto con la colla di pesce alla purea di Lamponi. Versare nell'anello posizionato sul piatto e riporre in frigo per circa un ora.


Per la crema di yogurt: mettere a mollo in acqua fredda i fogli di colla di pesce. Dopo 10 minuti, portare a ebollizione 3-4 cucchiai di latte, togliere dal fuoco. Strizzare bene la colla di pesce e farla sciogliere bene nel pentolino. Far raffreddare. Montare la panna e unire lo yogurt, mescolando dal basso verso l’alto con una spatola. Mettere due cucchiai di crema nel pentolino dove avete sciolto la colla di pesce, ormai fredda, mescolando bene. Serve a evitare che la colla di pesce, a contatto con un composto più freddo, solidifichi. Versare la colla di pesce amalgamata nel composto principale, girando bene. Versare sopra la gelatina di lamponi. Riporre in frigo per almeno due ore.


Gelatina di fragole: trascorso il tempo, mettere a mollo in acqua fredda la colla di pesce residua. Dopo 10 minuti, scaldare in un pentolino due o 3 cucchiai di succo d’arancia. Quando sarà ben caldo, togliere dal fuoco e unire la gelatina ben strizzata, mescolando fino a che sarà ben sciolta. Pulire le fragole, farle a pezzi e metterle nel mixer, frullandole insieme a 60 gr di zucchero e la restante parte del succo d’arancia. Filtrare attraverso un colino in modo da eliminare tutti i semini. Prendere due cucchiai di purea e porli nel pentolino della colla di pesce, come descritto sopra. Unire il composto con la colla di pesce alla purea di fragole. Versare sulla torta, avendo cura di controllare prima se la crema di yogurt si è solidificata. A questo punto, riporre in frigo per 3-4 ore (io tutta la notte). Decorare con foglie di menta fresche.









il post dal quale è partita l'iniziativa

dove trovare i "Lamponi di Pace":

di seguito vi preciso dove si possono trovare i prodotti della Cooperativa Agricola Insieme: - sono distribuiti da Coop-Adriatica e NordEst quindi si trovano più facilmente nel Veneto, Friuli Venezia Giulia, parte dell'Emilia e della Lombardia al confinte.
I punti vendita che hanno in assortimento i prodotti partono dai 1000mq in su;
- sono distribuiti anche da Altromercato e dal commercio equosolidale e dal loro sito (altromercato.it) è possibile, tramite anche una richiesta via email, ottenere i punti vendita;
- nel milanese vengono distribuito da MioBio (http://www.mio-bio.it/), un gas molto attivo;
- Rada Zarcovick, la responsabile della cooperativa, sta prendendo accordi con le Coop che si occupano dei punti vendita della Lombardia e della Toscana per poter distribuire anche in queste zone i loro prodotti.




per quanto riguarda Coop Adriatica le confetture dei frutti della pace sono in assortimento solo nel canale iper:
ADRIATICA BOLOGNA IPER BORGO
ADRIATICA BOLOGNA NOVA
ADRIATICA BOLOGNA LAME
ADRIATICA VENETO SAN DONA'
ADRIATICA VENETO SCHIO
ADRIATICA VENETO CONEGLIANO
ADRIATICA VENETO VIGONZA
ADRIATICA ROMAGNA IMOLA
ADRIATICA ROMAGNA RIMINI
ADRIATICA ROMAGNA LUGO
ADRIATICA ROMAGNA FAENZA
ADRIATICA ROMAGNA RAVENNA
ADRIATICA MARCHE PESARO
ADRIATICA MARCHE CESANO
ADRIATICA ABRUZZO SAN BENEDETTO
ADRIATICA ABRUZZO CHIETI
ADRIATICA ABRUZZO ASCOLI




domenica 16 febbraio 2014

Storie di vita, di sorrisi e di partecipazione






Ieri sera, beh insomma non proprio ieri (ndr),sono stata alla presentazione del Libro “L’ora del paTè” a Milano. Del libro ho già parlato in un altro post e a quello vi rimando. E’ un Libro con L maiuscola perché al di là delle ricette, peraltro tutte bellissime, in quel libro, per me, c’è un pezzo di mondo. Un mondo di cui faccio parte, non perché io sia una cuoca che inventi ricette degne di questo nome, ma perché dietro c’è una community “virtuale”, ma anche incredibilmente reale. Perché non si parla solo di ricette, ma spesso anche di vita, di problemi, di dolore e di gioia, di vita insomma. Più volte ho tratto forza da questa community, più volte ho partecipato, con il cuore, ai problemi di altri. Più volte le conoscenze virtuali si sono trasformate in reali, amicizie vere e belle.
Per me è questo il senso di appartenenza a questo gruppo e questo libro. Per questo partecipo ogni mese a questa gara, non perché io sia al livello di tutti gli altri, ma perché dietro c’è tutto questo. Non ultimo il fatto che mi piaccia cucinare e che per me rappresenti una grandissima forma di relax e di amore. Cucinare con il cuore per qualcuno che si ama è un regalo d’amore molto importante.
Tutto sommato è questo l’importante: un dono fatto con il cuore. Che poi le persone che amo non capiscano questa forma di amore è un dato di fatto, pazienza…
Divago come sempre, ma vedere tante facce sconosciute, ma conosciute per tanti versi, mi ha emozionato e quando mi emoziono mi partono i pensieri…quel che mi dispiace è che, essendo io talpa e poco fisionomista per definizione, ho riconosciuto ben poche persone!
Sarà per la prossima volta, scusatemi! Non mi ricordavo più neanche che sono Greta…J
Tornando all’MTChallenge, questo mese tocca allo strudel, proposto da Mary Lasagnapazza. Ed è l’altra cosa bella di questo gioco, che ogni mese si impara qualcosa di nuovo e si sperimentano nuove cose… Quindi, il primo grazie a Mary perché la pasta di questo strudel è spettacolare, elastica, versatile, ottima insomma!
Il limite della mia ricetta sono io. Non lo dico per sentirmi dire che sono brava, lo dico perché se è vero che in ogni ricetta c’è una parte di noi, in me non c’è manualità e c’è una fantasia limitata. Poi c’è entusiasmo e la voglia di mettersi alla prova.
Quindi ci ho provato. Ed è anche riuscito bene e, soprattutto buono. Questo è l’importante. Poi vedo gli altri strudel e mi vien voglia di mettermi dietro la lavagna con le orecchie da asino, ma ritorno in me, io sono così, punto. Bado alla sostanza, per definizione e mi perdo sui dettagli. Il fatto che ci siano cuoche molto brave e fantasiose mi sconforta un po’, ma alla fine ognuno ha le sue peculiarità…
Beh se siete arrivati fin qui vi meritate la ricetta. L’idea era uno strudel con i sapori e i profumi dell’estate, alla faccia della stagionalità. A contrasto dello strudel un po’ acidulo, la crema al cioccolato bianco, ricca di dolcezza…








Per la pasta:
150 g di farina 00
100 ml di acqua
1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
1 pizzico di sale


"Scaldate l’acqua, deve essere abbastanza calda ma non bollente. Setacciate la farina in un recipiente, aggiungete il sale e l’olio e versate a mano a mano l’acqua calda mescolando. Quando la farina avrà assorbito tutta l’acqua, togliete l’impasto dal recipiente e cominciate a lavorarlo con le mani su una spianatoia per un paio di minuti, fino ad ottenere un impasto morbido, quasi appiccicoso ma che comunque non resta attaccato alla spianatoia o alle dita. Mettete l’impasto a riposare, coperto da un panno umido o da una pellicola, per circa mezz’ora. Nel frattempo accendete il forno e portatelo alla temperatura di 180°C, modalità statica".

Per il ripieno:
250 g. di mirtilli
150 g. lamponi
150 g. fragole
1 mela renetta
200 g. albicocche secche
2 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di pane grattugiato
1 bicchierino di rum
1 cucchiaino di cannella
Noce moscata

Per la crema
250 g. di latte
2 tuorli
25 g. farina
50 g. zucchero
50 g. cioccolato bianco


Mettere a bagno le albicocche in acqua calda alla quale avrete aggiunto il bicchierino di rum. Lavare bene la frutta, pelare e affettare la mela. Traferire la frutta in una padella capiente e passare a fuoco medio fino a che non si ottiene un composto un po’ denso, ci vorranno 5 minuti circa. Aggiungere lo zucchero, il pane grattugiato, le albicocche ben strizzate, la cannella e una abbondante grattatina di noce moscata.

"Mettete una tovaglia pulita (possibilmente lavata con sapone neutro e ben sciacquata), di lino o di cotone, sopra a un tavolo. Infarinate leggermente la tovaglia, prendete l’impasto e cominciate ad appiattirlo con le mani sopra alla tovaglia, quindi spianatelo aiutandovi con un mattarello. Quando la sfoglia comincerà ad essere abbastanza sottile mettete da parte il mattarello, sollevate la sfoglia dal tavolo aiutandovi con le mani e, tenendola con le nocche nella parte sottostante, cominciate a tirarla verso l’esterno facendola girare ogni tanto e facendo attenzione che non si rompa. La sfoglia deve diventare praticamente trasparente. Riponetela nuovamente sulla tovaglia, dovreste aver ottenuto una sfoglia quadrata di circa cinquanta centimetri per lato. Siccome i bordi saranno rimasti un po’ più spessi, passate con le dita lungo tutta l’estremità della sfoglia tirando la pasta per assottigliarla."


Spalmare con molta delicatezza il composto sulla pasta appoggiata sulla tovaglia e formare lo strudel, avendo l’accortezza, dopo due giri di ripiegare i lembi di pasta all’interno. Appoggiare sulla teglia coperta di carta forno e cuocere a 180° per circa 40 minuti


Per la crema

Portare quasi a ebollizione il latte con 1/2 bacca di vaniglia. Montare i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto bianco e spumoso. Aggiungere la farina setacciata e poi il latte a filo sempre continuando a montare. Trasferire il tutto in un pentolino a fondo spesso e porre sul fuoco a fiamma bassa. Dopo pochi munuti si addenserà. Fate cuocere per un paio di minuti, togliete dal fuoco e unite il cioccolato bianco fatto a pezzettini. Continuare a mescolare, fino a che il cioccolato non è sciolto completamente.



Con questa ricetta partecipo all MTChallenge del mese di febbraio



sabato 18 gennaio 2014

A volte ritornano....





Sì sono mesi che non pubblico qualcosa su questo piccolo blogghino, complice un problema di salute importante, ma risolvibile. Adesso sto abbastanza bene e quindi è il momento di riprendere, però con taaaaanta calma.
E ripartiamo con lo spezzatino: confesso che non amo tanto la carne e tra tutte lo spezzatino è quello che amo di meno, quindi approcciarmi a questa sfida è stato particolarmente difficile! Però devo dirlo: mi son divertita un sacco a cucinare, molto, ma molto meno a far le foto, ma questa è storia antica. Volevo uno spezzatino dal sapore particolare e delicato e un pane un po' rustico per accompagnarlo. Il pane lo volevo più rustico, però è venuto buono lo stesso!
Del resto, se avessi saltato anche questa volta, mi avrebbero sbattuto fuori ehm no, forse mi avrebbero concesso un'altra proroga.... Scherzo! Di che cosa sto parlando? Ma dell'MTChallenge naturalmente, vinto questa volta dalle bravissime Chiara e Marta che hanno proposto appunto lo spezzatino. Quindi eccomi qui con il mio:

Spezzatino di maiale con arancia, sedano e patate accompagnato da pane rustico con farina di mais


per due persone:
400 g. spezzatino di maiale
400 g. sedano
1 porro
450 g. patate
olio evo
1 bicchierino di brandy
la scorza grattuggiata di due arance bio
sale

per il pane:
275 g. farina manitoba
175 g. farina di mais fioretto
20 g. lievito madre secco
4 cucchiai di olio evo
225 g. di acqua
un cucchiaino di sale


Per lo spezzatino:

pulire e tagliare a rondelle un piccolo porro e farlo stufare in 3/4 cucchiai di olio evo. Grattuggiate non troppo finemente la scorza di due arance bio. Quando il porro si è ammorbidito, aggiungere la carne, salarla, e farla rosolare a fuoco alto. Quando sarà ben rosolata, bagnarla con il brandy e farlo sfumare. Mondare e lavare il sedano,(io ho usato solo la parte centrale, più morbida). Tagliarlo a piccoli pezzi e unirlo alla carne. Unire anche la scorza delle arance, abbassare il fuoco al minimo coprire e lasciare cuocere per un'oretta coperto, girandolo ogni tanto. A questo punto, togliere la carne, che era a mezza cottura, e ho frullare il sedano con il minipiner. Pelare e lavare le patate, tagliarle a tocchetti e mettere nella pentola insieme alla carne e al frullato ottenuto dal fondo di cottura e dal sedano. Fare cuocere un'altra mezz'ora. Io l'ho fatto cuocere un pochino di più circa 1h e 45. Non vi dico il profumo che si sparso per la casa! Lo spezzatino è risultato profumatissimo e particolare; perfino l'"intenditore" di casa, che non è la gatta, ha trovato ben poco da criticare, se non che il colore non è veramente un granchè (vero!).



Per il pane:

Mi pare doverosa una premessa: ho usato una manitoba forse un po' speciale che promette di esserlo al 100%. In ogni caso lievita tantissimo e in frettissima, l'avevo già notato con il pandoro. I tempi di lievitazione quindi sono quelli che sperimentato io e potrebbero non essere correttissimi. Anche sul lievito vale la pena di una nota - io ne uso sempre meno - preferisco le lievitazioni lunghe al rischio della punta di acidità.

Mettere tutti gli ingredienti nell'impastatrice con la foglia. aggiungere l'acqua a poco a poco, tenendo conto che l'assorbimento delle farine può essere diverso. Quando sono ben amalgamati, montare il gancio e incordare. Ci son voluti circa 15 minuti. Finire l'impasto a mano, impastando con forza, anche sbattendolo sulla spianatoia (scarica i nervi...). Mettere a lievitare un'ora e mezza nel forno spento con solo la lucina accesa. Al raddoppio, circa dopo un'ora e mezza, sgonfiare l'impasto, arrotolarlo strtto e dare la forma desiderata. Rimettere a lievitare in forno, sempre con la sola lucina accesa fino al raddoppio. Cuocere a 200° per mezz'ora. Il pane è molto profumato, rustico, ma con la crosta sottile. Ottimo comunque!



Con questa ricetta partecipo all'MTChallenge del mese di gennaio.