“Io vagabondo che son io…vagabondo che non sono altro…. “
Con questo motivetto in testa, antesignano dei futuri “Nomadi”, lasciavo il mio
paesello, alle cinque di una brumosa mattina di novembre. Lì le mie certezze, i
campi, il lavoro e la mia Maria, là il sogno da quand’ero bambino, il mare. Non
avevo mai lasciato la mia Milano, ma quel poco di istruzione ricevuta, che si sa
che i contadini mica studiano, mi aveva messo nel cuore quella voglia di mare,
di avventure, di viaggi e di pirati. E così, scappato di casa, con i miei
vecchi stracci e quella zucca, pegno d’amore della Maria, mi dirigevo verso
Genova. Lì avrei cercato posto su una nave e via verso nuove e meravigliose
avventure…
Son passati quattro lunghi mesi da allora, Genova l’ho
raggiunta e ho anche trovato posto su una nave. Dopo mesi di fatica e mal di
mare, temprato dal freddo e bruciato dal sole, ho guadagnato la lusinghiera
carica di mozzo!
Ho anche messo a segno un altro colpaccio: sono diventato
pupillo del cuoco di bordo, che qui chiamano in un modo strano: “cambu….cambuqualcosa”, che la cucina si chiama cambusa! Così la mia gavetta è sempre più piena delle altre,
anche se, devo confessarlo, a me il pesce PROPRIO NON PIACE! Beh, quando si ha
fame si mangia tutto, ma quella bella polentina della mamma con il profumo si
salsiccia, quella della domenica, quella l’è n’altra roba! Solo che, disdetta
tremenda disdetta, il cuoco, no, il cambucoso, è stato colpito dal morbo di
Montezuma! (che cosa sia non lo so, ma l’effetto è devastante!).
Il capitano, spagnolo che più spagnolo non si può, anche un
cicinin antipatico a dirla intera, m’ha preso e il m’ha dit – Franco, ghe
penset ti neh? – ah ah non così, l’ha detto nella lingua sua, che l’è come
questa, ma con la “s” in fondo a ogni parola! E ha pure aggiunto: voglio la
Fideua! Uh mamma, sa l’è stu rub chi? Nel porto, m’ha poi mandato a far
provviste, ma che cosa compro???
Poi l’ho vista, lì tonda, bella, con i colori di “casa” la
zucca, la zucca uguale a quella della mia Maria, il mio pegno d’amore! Da dove
arrivasse non so, ma sapeva di casa! Ho chiesto in giro come si fa la Fideuà,
che l’ho mangiata neh, ma farla l’è n’altra roba! Così ho deciso, stavolta
niente pesce! Ho comprato tutto quello che ricordava casa, ho anche speso un
patrimonio! Patate, zucca, suchet, e le erbe, le erbe che la Maria coltiva
nell’orto, la mia Maria! Perfino il formaggio, poco neh, che somigliava tanto
al grana, quello che ho assaggiato alla prima Comunione!
Ho cucinato ed è venuta una roba da leccarsi i baffi che il
capitano l’ha mangiata due volte, anche se all’inizio aveva storto il naso!
Però io ho deciso: cucinando la roba di casa, m’è venuta la malinconia…. Io al
prossimo giro sbarco e torno dalla mia Maria! Mariaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!
Per il brodo di verdura
1 cipolla
3 carote
1 gamba di sedano
2 zucchine
1 l di acqua
Alloro
Per la Fideuà:
1 spicchio di aglio
400 gr di zucca (già sbucciata)
2 patate novelle (medie)
300 gr di zucchine
150 grammi di spaghetti spezzettati
Olio evo
Salvia, rosmarino, sale, pepe
Una bustina di zafferano
Per la salsa:
50 gr di parmigiano
50 gr di olio evo
20 gr di basilico fresco
2 cucchiai di mandorle
Un pizzico di sale
Per il brodo: immergere in un litro d’acqua le verdure e
l’alloro, portare a bollore, salare fare cuocere per almeno un’ora e mezzo,
filtrare.
Per la fideuà. Lavare bene la zucca e metterla in forno per
una mezz’ora a 200°, in una pirofila con un filo d’olio e un rametto di
rosmarino. Decorticarla e tagliarla a cubetti. Pelare le patate e tagliare
anch’esse a cubetti. In una padella larga, scaldare due cucchiai di olio Evo
con due o tre rametti di rosmarino e di salvia e uno spicchio di aglio. Far
soffriggere bene patate e zucca, salare, cospargere con un’abbondante
spolverata di pepe, aggiungere ½ mestolo di brodo e far stufare per una ventina
di minuti. Intanto lavare le zucchine e farle a cubetti. Spezzettare gli
spaghetti. Scolare le patate e la zucca, con la schiumarola, quando saranno
abbastanza morbide (devono cuocere ancora un dieci minuti) e metterle in un
piatto al caldo; togliere il rosmarino e l’aglio. Nel fondo di cottura, a fuoco
moderato, far tostare gli spaghetti spezzettati; dopo un minuto, scolarli con
la schiumarola e metterli da parte; soffriggere le zucchine a fuoco vivo,
salare e coprire. Non dovrebbe essere necessario aggiungere brodo. Quando
saranno ancora un po’ indietro, mettere nella pentola anche le patate e la
zucca. Far rosolare insieme per un paio di minuti e aggiungere gli spaghetti.
In una tazzina, sciogliere lo zafferano con il brodo e aggiungere agli
spaghetti. Continuare a aggiungere poco brodo alla volta, mescolando bene fino
a cottura. Regolare di pepe (io tanto!).
Per la salsa: Lavare e asciugare il basilico. Frullare
insieme al parmigiano e le mandorle, aggiungendo l’olio a filo. Ci sarebbe
voluto il mortaio, ma non ce l’ho.
Servire la fideuà ben calda, accompagnandola con la salsa.
L'è minga vera!!!
RispondiEliminaSto ridendo come una matta mentre mi figuro il cambucoso con la maledizione di Montezuma.....
BRAVAAAAAAAAAAAAA.... con la succa come la mia!
Chissà perchè ma mi par che la canzone dei Nomadi mi ricordi qualcosa.....
;-)
Nora
Il vagabondo e' sempre nel mio cuore.... Troppi ricordi! Baci Elvira !
EliminaCara Greta (ma chi è Greta?)... si può sapere chi è Maria??
RispondiEliminaARC
P.S.-La Fideuà sembra buona. Ma sono meglio i calamari.
Mariaaaa! Ma la fidanzata del Franco Arc!
EliminaBellissima la storia, bellissima la tua fideuà e bravissima tu, veramente!!!
RispondiEliminaGrazie Francy! La storia e' demenziale ma vabbe' momento di follia....
RispondiElimina:-)
RispondiEliminaBrava: piatto di personalità- non sempre facile, quando si tratta di lavorare solo con le verdure- appetitoso, di gusto. La realizzazione è ineccepibile, e dal risultato si intuisce la tua disinvoltura ai fornelli...e lo posso dire, che non ho dubbi, sul fatto che questa versione abbia anche conquistato il palato difficile del capitano?
Grazie ancora!
Grazie Ale ... Con le verdure e' facile che venga scialba, invece era buona, ma il capitano non dice buona per definizione! :(
EliminaMi hai fatto troppo ridere, grande!! Baci Flavia
RispondiEliminaCome sono contenta che tu abbia trovato il modo di partecipare anche stavolta! E con un risultato golosissimo,per giunta!
RispondiEliminaGrazie Mariella, mi sentivo un po' tagliata fuori :)
RispondiEliminaUn inno alla Primavera...che arriverà...eccome se arriverà...un abbraccione immenso!
RispondiEliminaArrivera' la primavera? Oggi qui non si direbbe! Un abbraccione anche a te! Grazie!
Eliminanon mi faccio una ragione di quanta inventiva e destrezza avete tirato fuori per questa sfida! E tu hai saputo legare tra di se ogni minima cosa, dagli ingredienti alla storia... e non è una cosa facile!
RispondiEliminauna fideuà molto speciale, grazie!
grazie mille Mai ma questa volta non è granchè!
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