Buongiorno Laura,
ovunque tu sia buongiorno!. Ci son giornate speciali, in cui
qualcuno ti nomina più spesso o ti ritrovi a pensare a un momento speciale
passato insieme e allora i pensieri vagano e tornano a te… a quelli
indimenticabili momenti passati insieme, a quel tuo amare silenzioso e
profondo, a quei gesti di affetto che riservavi ai nostri bambini, a quegli
abbracci per Marcello e alla tua complicità con Benedetta. Oggi lo dedico a te
e, purtroppo, non riesco ancora a farlo senza una lacrima, ma con il sorriso.
Son passati tre anni, ma è a volte è come se fosse ieri, son passati tre anni,
ma la dolcezza del viso di Marcello mi ricorda te tutte le volte che lo vedo e
ogni volta non riesco a non abbracciarlo; lui, adolescente gentile e tenero non
si sottrae, ma anzi ricambia affettuoso. E’ speciale, come eri speciale tu,
come sei speciale tu. Sei qui infatti, lo so, ma la mia umanità sente la
mancanza della tua fisicità, del tuo sorriso, di quel tuo essere riservatissima
e silenziosa, ma sempre attenta al dolore altrui, dimenticando il tuo. Non
voglio essere lagnosa né piangere ancora, perché so che tu non lo vuoi. Voglio
ricordare i momenti felici e ricordarti a Metaponto, in quelle sere ridanciane
dove ognuno di noi portava qualcosa da mangiare insieme. Come non ricordare le
tue polpette, che andavano via che era un piacere! Non eri una che amava far da
mangiare, ma le tue polpette son rimaste nel cuore, anzi nelle papille, di
tutti noi e sono diventa tele polpette di Laura, declinate in mille versioni.
Ecco, a parte l’originale, che amo molto, ma che naturalmente il bambino non
mangia, ho sposato la versione di Paola che, dice, essere un famoso piatto
calabrese. Non so se ciò corrisponda al vero, ma in realtà non importa…per me
sono e resteranno sempre le polpette di Laura, che amava grattugiare il pane in
casa con la grattugia del formaggio, anche in vacanza, perché il pane non deve
mai essere sprecato! Eccomi qui quindi a
raccontarvi le polpette della mia amica Laura, che in casa mia van via che è un
piecere.
Polpette di Laura
(a me ne son venute 42 forse potete
dividere un po’ le dosi, io le surgelo e le estraggo all’occorrenza)
800 gr di melanzane
Un ciuffo di prezzemolo
1 spicchio di aglio
600 gr di carne trita
3 o 4 cucchiai belli pieni di parmigiano
200 gr di pane grattugiato
2 uova
Sale, pepe, noce moscata
Olio Evo
Pelare e tagliare le melanzane a dadini. Metterle nello
scolapasta con due cucchiaini di sale a fare acqua. Mondare e tritare il
prezzemolo (se volete un sapore più deciso anche l’aglio, io lo lascio intero e
dopo lo tolgo).Dopo un’oretta, strizzare bene le melanzane e metterle in
pentola a cuocere con un filo di olio Evo. Quando sono cotte, ben cotte,
schiacciarle con una forchetta. Aggiungere il prezzemolo e lasciare
raffreddare. A parte unire la carne trita, le uova, il pane ammorbidito con il
latte, il grana, sale pepe e noce moscata. Aggiungere le melanzane ormai
fredde. Miscelare bene, formare tante piccole palline e passarle nel pangrattato.
Cuocerle sulla placca del forno ricoperta di carta, irrorandole con un filo
d’olio. Io faccio ½ ora a 200°, rigirandole ogni tanto. Volendo si possono
anche friggere, anzi sarebbe la “morte” loro. Sotto ottime sia calde che
fredde!
Un periodo di ricordi, questo, per tutte noi.
RispondiEliminaUn ondata che prende e riporta indietro nel tempo, se non fisicamente, almeno nel cuore e con i sentimenti.
Le amicizie restano al di la del tempo... quelle vere... quelle che sono tesori.
Mi pento di non essere riuscita a passare di qui prima... queste polpette sono stupende e un abbraccio te lo meriti, e pure grande!
Nora
un abbraccio anche a te grazie!
Eliminaadoro i tuoi sghimbesci e anche qui c'è una dose di cuore che fa sempre bene! Brava Giulia sono da copiare!
RispondiEliminaquando dirai che adori anche le mie foto mi leggo uno dei tuoi libroni di consulenza al posto tuo! Grazie
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