Alzi la mano chi ha posto in casa per tutte le caccavelle,
alias stampi stampini et similia!
Preciso, perché ai tempi in cui ho cominciato a navigare per
blog di cucina mi sono interrogata a lungo sul significato della parola
caccavella, trovando risposta ai miei quesiti molto molto dopo! Però ormai
faccio parte del giro e quindi mi adeguo, anche se l’etimologia della parola
resta ancora oscura…
Dicevo, ho una casa piuttosto grande, considerando che siamo
in due, io e il … “gatto”. Sì avete capito bene il “gatto”! “Il gatto” occupa
molto spazio fisico, nel senso che è un
“gattone”, ma il suo armadio è sempre vuoto, perché tanto tutta la roba
o è in lavatrice o sparsa per casa, visto che per il mio “gatto” il cesto della
roba sporca è qualunque spazio della casa, preferibilmente in terra…
Va beh a parte questo, di armadi ce n’è e pure tanti, tutti
assolutamente pieni. Purtroppo però la cucina, con mio grande dispiacere è
piccola, e quindi, anche se possiede armadietti di primo e secondo livello (si
sviluppa in altezza per circa tre metri), non c’è posto per nulla...sigh!
Però io non resisto, quando passo davanti a un negozio di
casalinghi, non resisto… Resisto davanti alle scarpe, che tanto mi fan sempre
male, resisto davanti ai vestiti, che tanto devo dimagrire prima di subire
l’onta della taglia in più, ma davanti ai casalinghi perdo ogni ritegno… Se poi
il negozio di cui trattasi ha cartelli formato murales con scritto sconti…
“muoro”. Mi proibisco mentalmente di usare bancomat e carta di credito, ma
entro! E sicuramente trovo qualcosa che devo assolutissimamente avere, che
addirittura mi serve…..(come sono brava a raccontarmi bugie…) e compro! Così
torno a casa felice con la mia caccavella nuova, la occulto al “gatto” che sia
mai che mi ricordi che vuole che compri la televisione nuova o qualche altro
ammennicolo elettronico…
Resta poi il problema, dove la metto? Perché nella suddetta
cucina, c’è un solo armadietto per pentole e caccavelle: quegli armadietti
bastardissimi-ad-angolo-dove-per-cercare-qualcosa-devi-buttarti-dentro! Quindi,
che fare, come districarsi nel ginepraio della sistemazione della caccavella?
Ce l’ho fatta, ma qui stiamo facendo notte e quindi ve lo
racconto nella prossima puntata! Ahahah…
Però già che ci sono vi lascio il frutto della mia ultima
caccavella …
Focaccia dolce alle fragole e menta
Per la pasta:
250 gr di farina
50 gr di zucchero
1 cucchiaino da caffè di lievito secco
per la composta:
500 gr di fragole
15 foglie di menta
2 cucchiai di zucchero
Sciogliere il lievito secco i 100 cc di acqua tiepida.
Miscelare farina e zucchero, aggiungere l’acqua con il lievito e impastare.
L’acqua non sarà abbastanza, dipende dall’assorbimento della farina; regolatevi
aggiungendo acqua poco alla volta, abbastanza per ottenere un impasto morbido,
ma non appiccicoso. Impastare per almeno 10 minuti e poi porre a lievitare in
una terrina coperta da pellicola in un luogo tiepido fino al raddoppio. Io di
solito metto l’impasto per almeno 2 ore, coperto, nel forno con la lucina
accesa.
Nel frattempo preparare la farcia. Lavare le fragole e le
foglie di menta Tagliare a pezzetti le fragole e a coltello la menta. Mettere
il tutto in una padella larga, spolverando con lo zucchero. Porre sul fuoco,
continuando a girare fino a che non si sia formata una specie di marmellata
(circa 7-8 minuti). Togliere dal fuoco e fare raffreddare.
Passato il tempo, prendere la pasta e, senza rilavorarla,
dividerla in due. Ungete di olio uno stampo 20X20.Tirate due sfoglia abbastanza
grande per coprire lo stampo, una un po’ più grande dell’altra. Ricoprire con
una sfoglia lo stampo, in modo che ai lati ne resti un bordo. Versare la
composta di fragole e coprire con l’altra sfoglia, avendo cura di sigillare bene
i bordi. Coprite lo stampo con pellicola e mettetelo a lievitare per altre due
ore (io in frigo tutta la notte). prima di infornare, spolverare la sommità con
un paio di cucchiai di zucchero di canna. Infornate a 180° per circa mezz’ora.
La prima si è un pochino scurita… ma la seconda è venuta perfetta!
Mi chiedevo quanto ancora dovevo aspettar per la ricetta!!! :-)
RispondiEliminaBellissima caccavella ma... soprattutto... la focaccia è stata meravigliosa!
Elvira...detta Thelma!
Eccomi qui l'ho già rifatta ma non l'ho più mangiata .... Sigh! Ma la rifarò di sicuro ! Baci thelma! Louise
RispondiEliminaBuona e leggera! Cosa chiedere di più ad un dolce?
RispondiEliminammmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm ce l'ho anche io quello stampo, a proposito!
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