Un sentito ringraziamento a Federico per le foto :)
Dedicato al mio caro fratellino, che apprezza moltissimo i miei post!!!
Dedicato al mio caro fratellino, che apprezza moltissimo i miei post!!!
(questo caro è anche più palloso degli altri!!!)
Quest’anno ho
scoperto una nuova passione, oltre a quella della cucina: il giardinaggio! Ho
un terrazzo piuttosto grande, che in città è cosa rara, ma lasciato un po’
andare… anche perché non si ha mai il tempo per tutto! Così, negli ultimi anni
mi son limitata a sfrondare le piante oltremodo rigogliose una volta l’anno,
modello Conan il Barbaro, e tirar bene le zanzariere. Fuori si è creato un
habitat naturale perfetto per vermoni,
formiche, insettini, insettoni e zanzare con l’elicottero, qualche volta anche
scarafi, gli unici che mi sempre data pena di debellare, con ogni mezzo messo a
disposizione dalle moderna scienza. Più o meno ogni anno a inizio stagione,
irroravo il terrazzo con un mix che potenzialmente assomigliava al napalm e
vivevo serena. Bello che gli altri simpatici animaletti si sono rivelati
resistenti a tutto, ma anche questo dev’essere un tributo alla scienza moderna.
Ciò premesso, quest’anno a Marzo ho deciso che bisognava assolutamente
intervenire in modo radicale, perché non si può avere uno spazio simile e non
sfruttarlo. Quindi ho cominciato a fantasticare su piante, giardinieri (non
capite male) tavoli da giardino e quant’altro, ma i sogni si sono infranti sul
primo preventivo: più o meno fare quello che volevo io costava, con le dovute
proporzioni, come mantenere Versailles L. Io però son determinata e ho
pronunciato le fatidiche parole “ghe pensi mi!”. Ho lavorato per due mesi il
sabato e la domenica, ho eliminato tutte le stramaledette edere del terrazzo,
ho svuotato 5 giga vasi in cemento, ho cambiato terra e piante, il tutto armata
di semplici cesoie, una zappettina e una palettina modello mare… ho rifatto
l’impianto di irrigazione da capo, sentendomi un ingegnere idraulico, ma ho
ceduto di fronte alla necessità di mettere le reti anti-gatto. Lì, soffrendo di
vertigini e abitando al 4° piano, ho appaltato i lavori a Federico e allo zio, che dava sicurezza. E poi, in attesa dell’arrivo di Tomsie, ho
festeggiato comprando piante di ogni tipo e misura! E’ stata una goduria!
Finalmente, un terrazzo accessibile e pieno di fiori! Tra le erbette aromatiche
ovviamente c’era la menta che io adoro, peccato che in occasione di questo MTC
sia stata praticamente devastata!
Già perché
con la mia scarsissima fantasia il massimo che mi è venuto in mente è stato il
gelato after eight usando tuuuutta la menta in mio possesso, anche perché mi è
impazzita una crema inglese e ho dovuto sprecare altre foglie della piantagione
(ora ex).
200 gr latte
intero
250 pr panna
fresca
1 yogurt
greco (gr.170)
150 gr
zucchero
40/50 foglioline di menta
3 tuorli
1 albume
25 gr di
nocciole tritate grossolanamente
25 gr di
mandorle tritate grossolanamente
50 grammi di
gocce di cioccolato fondente
1 rotolo di pasta sfoglia
Per i cestini
Aprire la pasta sfoglia e fare tanti dischi con un coppapasta (10 cm circa). Stendere su una teglia la carta forno e appoggiarvi degli stampini per muffin al contrario (la parte chiusa verso l'alto). Disporre sopra gli stampini la pasta sfoglia chiudendola nei bordi in modo da formare dei cestini. Unire ad un albume le mandorle, le nocciole e un cucchiaio di zucchero al velo. Amalgamare bene e spennellare i cestini. Infornare a 200° per 15 minuti. Lasciate raffreddare, poi "sformateli" e all'ultimo momento riempiteli con due palline di gelato
Per il gelato
Lavare accuratamente le foglioline di menta; scaldare 200gr di latte fresco intero con 75 gr. di zucchero, quando inizia a bollire spegnere il gas e unire la menta. Lasciare in infusione almeno 2 ore, io tutta la notte.
Montare i tuorli con il restante zucchero finché il composto “scrive”. Riportare il latte e menta a bollore, passarlo al colino strizzando bene la menta, in modo da estrarne tutto l'aroma, versarlo a filo sulle uova montate mescolando continuamente con una frusta. Versare in un pentolino e fare addensare la crema inglese fino a quando non velerà il dorso di un cucchiaio e avrà raggiunto la temperatura di 85 °C. Non superare questa temperatura o lo stadio della velatura del cucchiaio, altrimenti la crema si coagula e impazzisce. Toglierla immediatamente dal fuoco e immergere la base della pentola in una ciotola contenente acqua e ghiaccio mescolando continuamente, altrimenti si raffredda solo quella a contatto coi bordi del recipiente, mentre il resto rimane caldo. Se l’acqua si intiepidisce sostituirla con altra acqua fredda e ghiaccio per abbatterne rapidamente la temperatura. Quando la crema sarà fredda trasferirla in un barattolo a chiusura ermetica (lasciandoci ancora dentro il baccello di vaniglia) e far riposare in frigo almeno un’ora, anche tutta la notte: il composto deve essere freddo di frigorifero prima di passare alle fasi successive della lavorazione. Quando sarà ben freddo, unite lo yogurt greco, la panna, precedentemente montata e uno/due cucchiai di sciroppo di menta, secondo il vostro gusto.
A questo punto trasferire il composto in un contenitore basso, lungo e stretto munito di coperchio (le misure ideali sono cm 23x16x38, altrimenti suddividetelo in più contenitori piccoli, in modo che congeli uniformemente), tappare e riporre nella parte più fredda del freezer per 60-90 minuti. Trascorso questo tempo la miscela sarà ghiacciata sulla base e sui bordi, ma morbida al centro. Mescolarla molto velocemente con uno sbattitore elettrico per uniformarne la densità (volendo la si può trasferire velocemente nel robot da cucina per frullarla), poi riporla nuovamente nella vaschetta livellandola bene e rimettetela in freezer. Ripetere il procedimento per altre 2 volte a intervalli di un’ora e mezza ciascuno; alla terza volta unite le gocce di cioccolato e trasferire il gelato nella vaschetta che lo conterrà, riempita fino a 6 mm dal bordo; coprire il composto con un rettangolo di carta forno fatto aderire alla sua superficie (per limitare la presenza di aria umida e impedire la formazione di fastidiosi cristalli di condensa sulla superficie), tappare e rimettere in freezer per 30-60 minuti per far raggiungere al gelato raggiungere la giusta densità. Prima di servirlo, passarlo in frigorifero per 20 minuti.
Per qualunque dubbio vi rimando al post di Mapi che è talmente dettagliato da sembrare una
lezione universitaria!
Un ringraziamento speciale sempre a Mapi per avermi insegnato come si fa il gelato e per avermi fornito la scusa per ingrassare ancora di un Kiletto prima della prova costume!
Con questa ricetta partecipo all'Emmetichallenge di Luglio