lunedì 28 maggio 2012

Ricordi e zucchine ripiene...







Ci sono pietanze che ci rimangono nel cuore, perché sono legate all’infanzia o a periodi felici. Io ho passato le mie vacanze, fin da piccolissima, in una splendida località delle 5 terre e amo quel luogo con tutto il cuore. Così come amo i sapori di quelle estati spensierate e libere. Adesso non c’è più, ma quand’ero piccola, avevo una vera passione per una piccola gastronomia che c’era dentro il negozio della macelleria. Adesso non c’è più neanche la macelleria, ma questa è un’altra storia. Ci sono mille ricette dei ripieni liguri, alcune riportate su sacri testi altre profane come la mia, ma questa è l’unica che mi ricorda il sapore delle zucchine ripiene di quando ero piccola, che non saran state perfette, ma che per me erano il massimo.




Quindi passo a darvi la ricetta, ben consapevole che non è  quella originale:

4-5 zucchine sode
1 o 2 peperoni
4 cucchiai circa di pangrattato
3 -4 cucchiai circa di parmigiano reggiano
50 g. di mortadella
Sale pepe olio EVO.



Lavate le zucchine e togliete le estremità. Fatele bollire nell’acqua salata per 4 minuti (io 4 minuti di pentola a pressione). Scolatele, ancora calde tagliatele a metà e svuotatele della polpa, facendo attenzione a non romperle. Prendete la polpa e passatela al mixer con la mortadella, aggiungete parmigiano e pangrattato, sale e pepe, in modo da ottenere un impasto abbastanza sodo. Riempite le zucchine e se ve ne avanza anche i peperoni, precedentemente lavati, privati di semi e pellicine e fatti a piccoli pezzi. Io per avere abbastanza impasto per i peperoni, ho cotto una zucchina in più e l’ho passata al mixer insieme alla polpa. Mettere zucchine e peperoni in una teglia unta di olio EVO. Bagnare con un altro filo d’olio, e infornare  a 180° per 20-30 minuti fino a che non saranno dorati e i peperoni morbidi.
Ciao!
Giulia


Con questa ricetta partecipo al contest di /cucchiaio e pentolone




domenica 27 maggio 2012

Golosi anche senza Glutine: Torta alle pesche






Oggi è la giornata dedicata alla celiachia, per questo io e un folto gruppo di blogger abbiamo deciso di contribuire dandovi un piccolo vademecum su come comportarsi con un celiaco a cena... Premesso che la celiachia è una malattia e non un capriccio, l’unica cura possibile, ad oggi, è l’astensione dai cibi glutinosi! Dico ciò perché si capisca bene che chi è celiaco è COSTRETTO a mangiare senza glutine e non gli fa piacere, perché è molto dannoso per il suo organismo. Qui troverete un elenco molto utile  (http://saporiesaporifantasie.blogspot.it/p/celiachia-for-dummies.html )
Anche se l'elenco può sembrare lungo c'è un modo abbastanza semplice per capire se un cibo è senza glutine. Basta leggere attentamente le etichette! Infine, se un prodotto porta la spiga sbarrata sulla sua confezione è certificato dall’AIC ed è garantito per i celiaci.
REGOLE PER EVITARE CONTAMINAZIONI in casa
1. Lavare mani, superfici, utensili sporchi di farina, possibilmente in lavastoviglie e accuratamente;
2. Usare la carta forno per le teglie e tutti quegli utensili (come piastre) dove hanno cotto cibi col glutine;
3. Se volete cucinare la pasta per un celiaco, l’acqua deve essere pulita, il cucchiaio con il quale mescolate la pasta senza glutine a parte, il sale nuovo o comunque non quello contaminato dal cucchiaio “sporco” di acqua della pasta col glutine;
4. Evitare di infarinare i cibi, anche quelli degli altri, così eviterete grande fonti di stress; se proprio dovete non mettete nella stessa padella o teglia le due preparazioni;
5. se usate una griglia e avete della carne impanata, grigliate prima quella del celiaco (senza panatura) e poi tutto il resto;
6. non addensare salse, ecc. con farina. Usate la fecola per tutti e sarà più semplice!
7. non appoggiate il cibo su cibi col glutine o dove sia stato cibo col glutine. Ad esempio il pane del celiaco non mettetelo insieme a quello col glutine o nello stesso contenitore anche senza che l’altro sia presente;
8. anche per l’olio di frittura valgono le stesse regole, prima friggete il cibo senza glutine e poi tutto il resto; in ogni caso non utilizzate quello già usato in precedenza contaminato!
9. Se avete dei dubbi sulla composizione dei cibi… non usateli!



Torta di pesche





Amo avere amici a cena e un po' come tutti vorrei che apprezzassero quello che cucino. Un po' ovvio come pensiero, vero? Sembra ovvio e scontato, ma in realtà non è così. Se cucino per gli amici voglio sapere, anche se sono tanti, se hanno qualche problema di allergia e poi decido di conseguenza cosa proporre. Non c'è niente di peggio per me, quando ho qualche ospite, che non possa o non ami mangiare quello che ho cucinato. Per me cucinare è passione e condividere con gli amici mi riempe di gioia. Ecco perchè sposo "in toto" questa iniziativa, perchè voglio imparare a cucinare anche per chi ha problemi e non servire piatti alternativi solo ai celiaci, ma mangiare tutti insieme le stesse cose, che vanno bene anche per loro. Parlo di celiaci, ma lo stesso discorso vale per ogni allergia. E quindi oggi ho preso la ricetta di una torta e l'ho trasformata in una ricetta gluten free, senza farmi sconti. Mi spiego meglio: non è facile trovare le farine giuste e cioè farine di riso, fecola e maizena, nel mio caso, che abbiano sulla confezione la spiga barrata. Ed è quella che dobbiamo cercare, perchè una farina "contamitata" fa danni seri.Ho fatto fatica a trovarle, perchè non so dove rivolgermi e, a dire il vero, sono rimasta abbastanza male che il supermercato dove vado di solito non le tenesse. Ci son farine di ogni tipo, ma quelle senza glutine no! Ingiusto, è la catena di supermercato più grande della mia città! Non mi sono arresa, e alla fine le ho trovate, ma questa è senz'altro la prima difficoltà. Convertire la ricetta è stato invece abbastanza facile, perchè Stefania "cardamono & Co" mi ha fornito le dritte giuste.

Quindi:
260 gr di farina di riso (molto fine)
85 gr di Fecola di patate
45 gr di maizena
120 gr di zucchero
2 uova
1 bustina di lievito
1 bustina di vanillina
150 gr di Olio EVO (io di semi)
500 gr di pesche sciroppate
un bicchierino di amaretto di saronno (Facoltativo)


Montate le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto bianco e spumoso. Mettete in una ciotola tutte le farine, il lievito e la vanillina e mischiatele. Aggiungete l'olio alle uova con lo zucchero e poi le farine setacciate. Tenete da parte 3 mezze pesche e tagliate le altre a pezzettini, aggiungendole al composto. Unite il bicchierino di amaretto. Imburrate una teglia da 24 e "infarinatela" con la fecola. Mettete nella tortiera l'impasto e decoratelo appoggiando sopra i 6 spicchi di pesca. Infornate a 180° per 45 minuti.
Note
La ricetta riportava 150 gr di zucchero, ma con le pesche, che son già dolci, ne bastano 120 gr. La frutta si può cambiare con mele pere albicocche fresche, in questo caso regolatevi con lo zucchero.
L'amaretto di saronno: quando già la torta era nel forno m'è venuto di leggere come è fatto. Scoprire "liquore in infusione di amaretti" m'ha fatto venire un colpo, controllando ho scoperto che, per puro chiulo ehm fortuna, son fatti solo con le mandorle, ho imparato che di tutto, anche per i liquori, è meglio legger l'etichetta. Nei casi di allergia alle arachidi e similari usare l'olio Evo.
Buona Giornata
Giulia 




Infine segue elenco delle blogger che partecipano:
Cardamomo & co. Torta al cacao leggerissima http://saporiesaporifantasie.blogspot.com 
TataNora - Riso, bisi e prosciutto cotto http://tatanora.blogspot.it/ 
Profumi & Sapori - Parfait alle mandorle http://noidueincucina.blogspot.com 
Francesca Antonioli - Farinata http://scorribandeincucina.blogspot.com 
Fabiola Palazzolo - semifreddo alla coppa del nonno, con cioccolato e granella di mandorlahttp://www.olioeacetoblog.com/ 
Simonetta Nepi: Torta alle perehttp http://glu-fri.blogspot.com.ar/ 
Carlotta Negro: biscotti con lemon curd http://ipasticciditotta.blogspot.com 
la valigia sul letto: pollo in crosta di pinoli con salsa allo zafferano http://roberta-lavaligiasulletto.blogspot.com/ 
Murzillo Saporito http://www.murzillosaporito.com/ : Calici di yogurt variegati al gelso
Se cucino....sorrido http://secucinosorrido.blogspot.it/ : capresi all'olio extravergine
SexAndTheKitchen: vignarola di pesce (antipasto)
SexAndTheKitchen: timballo di risotto agli asparagi e timballo di risotto ai carciofi (primo)
SexAndTheKitchen: torta mimosa (dolci)
SexAndTheKitchen: peanut butter balls (dolci)
Giulia: http://sghimbesciespatasciati.blogspot.it/ : torta di pesche (dolci)
cucchiaio e pentolone: risotto con riduzione al lambrusco e sfoglie di salame http://cucchiaioepentolone.blogspot.it/ 
la cucina di mamma: gelato e biscotti ai fiori di sambuco http://lacucinadimamma-loredana.blogspot.it/ 
In Gloria's kitchen: cupcakes alla ciliegia http://ingloriaskitchen.blogspot.com 
Anna Lisa di Senza Glutine per tutti i gusti http://senzaglutinepertuttiigusti.blogspot.it/ 
Victoria sponge con strawberry curd: http://laginestraeilmare.blogspot.it/ 
Felix Un cuore di farina senza glutine Minestra di riso Asparagi http://uncuoredifarinasenzaglutine.blogspot.it/ 
Elisa Baker : pomodori verdi fritti www.cuocicucidici.blogspot.com 
Silvia mazzoni: pancakes di zucchine e crumble di fragole http://aromadilimone.blogspot.com 
Rosaria Orrù: Arachidi interrate http://www.sosidolcesalato.blogspot.it/ 
Il Gamberetto: Crumble di ciliegie http://ilgamberetto.blogspot.com 


venerdì 25 maggio 2012

Esperimenti e una semplice torta salata


In casa siamo in due, il bambino 15enne e io. A me piace tantissimo cucinare, mi rilassa, mi diverte mi fa staccare la spina da tutto e da tutti. Per cui mi riempo di riviste di cucina, dove cerco ricette sfiziose, alle quali mi dedico il sabato mattina, chiusa in cucina, mentre lui dorme. Amo sperimentare, anche se non ho l’abitudine di usare spezie varie. Quello che ho ereditato da casa mia è una cucina lombarda e tradizionalissima, dove già la noce moscata era un azzardo. Mia madre, dovendo nutrire una schiera di figli affamati, quattro per la precisione, si dedicava alla cucina veloce, scartando a priori tutto ciò che richiedeva una preparazione che superava la mezz’ora. Come darle torto, noi divoravamo tutto ciò che c’era in giro e lei doveva mettersi ai fornelli due volte al giorno, sapendo che quello che faceva doveva essere bello sostanzioso, pena il saccheggio del frigorifero!
Così oltre alla cucina veloce e tradizionale, peraltro buonissima, sono cresciuta mangiando sempre primo, secondo, contorno e frutta! Altro che piatti unici. Purtroppo, ho riproposto quest’abitudine in casa mia e così ora sono schiava del primo, secondo e contorno. Io poi salto a piè pari l’uno, l’altro e l’altro ancora, ma in tavola ci devono essere!
A ciò aggiungiamo che la “luce dei miei occhi” mangia tre cose in croce, non perché nessuno gli abbia mai fatto provare alternative, anzi, ma perché la sua ferrea determinazione ha deciso che non gli piace e punto! Quand’era piccolo ho provato di tutto, ma niente, riusciva a saltare pasti interi senza assaggiare nulla di nuovo, figuriamoci ora che è adolescente, dove si è bastian contrari per definizione!
Quindi niente uova- pesce (è allergico) – formaggi fusi- panna- insalata- frutta – carne di vitello – formaggi acidi tipo caprino – e in generale tutto ciò che è nuovo!
Capirete che cucinare, con queste limitazioni, farebbe passare la voglia anche  al più bravo dei cuochi, per cui mi dedico alla sperimentazione solo in modo parziale e con gli ingredienti permessi e, quando “creo” qualcosa di diverso, rischio che mi si dica, come domenica scorsa, “questo non l’ho mai mangiato e non vedo perché cominciare ora!”(doveva partire l’insulto, ma ciò avrebbe generato la rissa e quindi non ho fatto un plissè, mi son limitata a mangiarmi il fegato). Così il mio secondo sfizioso e diverso, è finito nel mio piatto per quattro lunghissimi giorni. In questi casi desisto per un po’ e mi dedico ai cosiddetti cavalli di battaglia come questa semplicissima torta salata :

Torta salata prosciutto e formaggio

1 confezione di pasta sfoglia già stesa
150 gr prosciutto cotto
150 gr fontina tagliata sottile
250 gr ricotta
1 uovo
3 cucchiai di parmigiano grattuggiato
sale pepe e noce moscata.

Io uso la pasta sfoglia perché mio figlio la ama moltissimo. A volte la faccio in casa, ma quella casalinga ha un sapore forte di burro al quale non sono più abituata. Ci sta bene anche la pasta al vino e similari.





Stendere la sfoglia in una teglia da 24 cm. Stendere il prosciutto cotto e la fontina coprendo tutto il fondo della teglia. Mescolare l’uovo alla ricotta sbattendo bene per evitare grumi; salare pepare e aggiungere una grattatina di noce moscata, unire il formaggio grattuggiato. Stendere il composto nella teglia sopra il formaggio. Infornare a 180° per 45 minuti. Servire tiepida con una insalatina fresca. Buon appetito!








con questa ricetta partecipo al contest di cucchiaio e pentolone


il mio contest






giovedì 24 maggio 2012

il diario di Tomsie e le tortine di frutta







Dal diario di una gattina:
“22 giorno di prigionia. La mamma e i miei fratelli mi avevano detto che noi eravamo principini e che saremmo restati sempre insieme e invece sono arrivati loro, con il loro cubo grigio a sbarre e mi hanno presa. In due sono, matti come cavalli, mi scusino i cavalli… Lei dice di essere la mamma, immemore e incurante del fatto che lei ha due zampe e due cose strane e io quattro zampe. Io sono pelosa e lei moooolto meno. Mi tratta come se fossi scema, brava di qui, brava di là, cosa c’è di bravo a mangiare??? Eh, me lo vuoi dire??? Mi riempie di baci e poi mi spazzola a tradimento, proprio quando mi lascio andare un pochino. Poi il terrazzo, unica via di fuga, me lo fa guardare e non mi ci porta mai; e quando mi ci porta, mi lasciasse stare un attimo, mi segue passo passo e come faccio a fuggire?? Tutte le mattine mi diverto a svegliarla all’alba, la fame è una brutta malattia, ma lei niente, continua a sorridere. Fetente!
Lui poi è dannatamente peggio, l’ho soprannominato “il feroce Saladino”, ma quando cresco affonderò le unghie nella sua giugulare, a meno che non sia riuscita a fuggire prima. Me ne fa di tutti i colori, pretende che io mi faccia fare le coccole a comando è ovvio che non è così. Dico, quando dormo, mi sveglia per farmi le coccole, ma sto dormendo, uffa, vogliam vedere se poi ti sveglio io per fare le fusa! E poi, lui mi da il cibo di sera, ma mi fa penare…mi tocca miagolare per dei secoli, ma lui non si commuove, mai. Dice che devo avere degli orari e intanto io muoio di fame. E che è, solo perché io non posso chiamare la protezione animali! Poi il fetentone si è messo in mente che io sia una gattina volante, mi mette in cima alla libreria e mi dice “salta!” Ma salta tu cretino, non vedi che è altissimo??? Insomma, questa non è una casa, è una gabbia di matti!! Voglio andarmene!!!!”

Ecco, ogni tanto, specie quando il “Feroce Saladino” è in azione, penso davvero che la gattina la pensi così! Poi invece si fa coccolare e allora cambio idea, d’altra parte io mi diverto un sacco a coccolarmela e poi lei è così carina… beh insomma mi son rinscemita. Poi davvero sarà la fame, ma mangia di tutto! L’altro giorno si è "slappata" una ditata di crema e poi ha passato una mezz’ora a miagolare, perché ne voleva ancora. Vero che era buona, molto buona! La ricetta l’avevo presa da "Assaggi di Viaggio". E ora ve la racconto:


Tortine di frutta

Per la pasta frolla di M. Roux (avendo solo sei stampini ne è avanzata molta)
Ingredienti
250 g di farina
1 uovo0
125 g di burro salato tagliato a pezzi
1 cucchiaino di zucchero
1/2 cucchiaino di sale
40 ml di acqua fredda

Per la crema (io metà dose)
500 ml di latte
6 tuorli
40 g di farina
125 g di zucchero
100 ml di panna
1 baccello di vaniglia
1 vaschetta di lamponi
1 vaschetta di mirtilli
qualche fragola

Versate la farina a fontana, con al centro il burro, l'uovo, lo zucchero ed il sale, poi mescolateli e lavorateli delicatamente. Aggiungete l'acqua fredda e incorporatela .
Impastate fino a che diventa liscio ed elastico. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e mettetela in frigo per un'oretta.

Sbattere i tuorli con lo zucchero finché il composto diventa bianco e spumoso. Aggiungere la farina setacciata. Scaldare il latte con il baccello di vaniglia ed aggiungerlo poco alla volta al composto di uova, zucchero e farina. Cuocerlo a fiamma bassa, mescolando, finché la crema inizia a bollire. Spegnere il fuoco, eliminare la vaniglia e lasciare raffreddare.
Montare la panna ed incorporarla poco alla volta alla crema. Riporre la crema in frigo.
Imburrare gli stampini da crostatina. Stendere la pasta frolla e  adagiarla negli stampini. Bucherellare con i rebbi di una forchetta e riporre le tartellette in congelatore per una decina di minuti.
Nel frattempo riscaldare il forno a 180°C . Rivestire le tartellette internamente con carta da forno e poggiarvi i fagioli. Cuocere in bianco 10 minuti, poi  terminare la cottura per altri 5 minuti.
Quando le tartellette saranno fredde, estrarle dagli stampi, versare nel loro interno la crema chantilly preparata e decorare con lamponi, mirtilli e qualche fragola.
Parola di micia!



con questa ricetta partecipo al contest di Flavia"cuocicucidici"


venerdì 18 maggio 2012

il mistero della chiavetta scomparsa e il gelato di fragole




Qualche giorno fa una compagna di merende (di Blog) si lamentava in un post che il suo bambino, 8 anni, era riuscito a perder la cartella, poi fortunatamente ritrovata.Ieri notte alle due l'ho pensata intensamente...già pensata, non sognata. In effetti io e l'amorevole micina stavamo dormendo della grossa, quando un insieme scozzato di gride soffocate mi ha strappato al sonno. Il bambino, il mio, anni 15, si stava innervosendo perchè non trovava la chiavetta del computer e doveva assolutamente copiare una cosa da portare a scuola oggi. Già perchè la sua prof., avendo scoperto che lui è un maghetto del computer (passandoci le giornate ci mancherebbe altro...), gli ha affibbiato un compitino in più, una serie di grafici per una sua presentazione personale. Non sia mai che una prof. sia scontenta, soprattutto se non brilliamo nella sua materia, e così da una settimana passa le notti sul computer, elaborando grafici mirabolanti. Torniamo a stanotte: "Ecco sposti sempre le mie cose!" e figurarsi se non era colpa mia! "Ci avrà giocato la gattina" - ripete - e dividiamo le colpe! Si presenta anche la gattina, quasi si sentisse chiamata in causa, svegliata dal gran fracasso, con le zampine alzate in segno di diniego. E qui intervengo io, perchè la camera del mio bambino 15enne assomiglia ad una bolgia infernale, dalla quale io prelevo, con pazienza certosina, calzini, magliette e quant'altro, quando i mucchi si fanno "importanti". In quel casino, ehm bolgia, stanotte ci siamo messi in tre a cercare la fantastica chiavetta, ma essendo lei piccola e simpaticamente blu (la prossima la compro giallo fluo) nada de nada. Dalle due alle tre di notte a cercare come pazzi, io che trattenevo l'impeto di andare a prendere il mattarello e lui che si lamentava di tutto, di me, della gatta, della mala sorte e quant'altro gli venisse in mente. Alle tre, confesso che a quell'ora l'impeto era quasi irresistibile, guardandomi in faccia ha capito che occorreva desistere e così si è arrabattato in qualche maniera. A quel punto però avevo una gattina scatenata, che ho calmato solo dopo mooooltissime coccole. Al mattino, visto che son coriacea, ho ripreso le ricerche, ma niente ho dovuto arrendermi...Sconsolata, mi son messa alla ricerca di qualcosa di buono da cucinare e  ho scoperto il fantastico gelato alla Fragola di se cucino ...sorrido di Giulietta e in men che non si dica l'ho fatto, buonissimo! Ho apportato qualche piccola modifica, la ricetta originale la trovate qui.

Gelato di fragole all'aroma di menta




gr 750 di fragole
gr 150 zucchero
gr 250 panna
1 limone
20 foglioline di menta circa

Lavate e tritate la menta, non troppo finemente, aggiungete le fragole lavate e a pezzetti, il limone spremuto e il resto degli ingredienti. Io non ho la gelatiera e quindi ho usato il metodo artigianale. Ho messo il composto in freezer e ogni ora per 4 o 5 volte l'ho tirato fuori e l'ho "mantecato" bene. E' un metodo empirico, ma funziona sempre! Guarnite con foglie di menta fresca 
ciao
Giulia







martedì 15 maggio 2012

Budino ai peperoni su pasta Brisèe e pesto alle noci

Sghimbesci e spatasciati...

umamma, ho creato un blog! e ora cosa faccio??? umamma, aiutooooo! come si fa? sì calma voleva essere un blog di cucina. Io posto le ricette e chi vuole le guarda... già le ricette: allora patti chiari, amicizia lunga! Io non sono una foodblogger innanzitutto! son qua per caso e per curiosità! Non sapevo fosse così facile creare un blog. E invece lo è! Le mie amiche pazze furiose, ehhm scatenate, me lo dicono da un bel po', ma io non avevo ceduto. Mi ci voleva l'attacco di cervicale per trovare un attimo ed essere qui mentre faccio le coccole alla mia micina. ah, un'altra cosa... io non sono una cuoca, ho la manualità di un sasso, e per le foto sono assolutamente negata... ok l'ho detto. Cucino, quando posso, per passione. Ho un debole per i dolci, che spesso vengono sghimbesci e spatasciati, ma buoni. L'importante è non farci caso, no? siamo qui per divertirci! Quindi se avete voglia fatevi un giro... io son qui forse! a proposito, mi chiamo Giulia, sono principalmente una mamma, di uno splendido 15 enne assolutamente intrattabile. Io lo chiamo il bambino, perchè è grande grosso, ma si comporta come tale. Penso che imparete a comoscerlo... ho anche una piccola e amabile micina, che ama le coccole, lei si chiama Tomsie ed io in soli 15 giorni, mi sono rinscemita per lei. ecco ho detto tutto! la mia prima ricetta: già ci vuole anche lei, altrimenti che blog è!!!


Budino ai peperoni su pasta brisèe e pesto alle noci

Francesca acquolina, Alessandra e Daniela, mi avete messo in crisi! Il budino salato, mai fatto e mangiato in vita mia e i due accompagnamenti! Il che vuol dire mettere insieme profumi e sapori e io, un cicinin incapace e figlia di una cucina tradizionalissima, non ci avevo quasi mai provato. A dire il vero quando leggo i post sulle spezie mi chiedo sempre dove andate a trovarle, fisicamente dico, perché a me non verrebbe manco in mente di entrare in un supermercato orientale, neanche se l’avessi sotto casa, il che non è. Sotto casa c’è solo il super mercatino di “Cartier”, dove rigorosamente si compra solo il latte fresco… Dunque, dicevamo, il budino salato mi ha arrovellato il povero neurone (anzi i due ultimi neuroni, entrambi con pigiamino e papalina) per una decina di giorni: io e la splendida gattina ci abbiamo pensato e ripensato insieme, io ad alta voce lei con un “Miu” ogni tanto, ma tanta tanta comprensione!
Alla fine abbiamo deciso che, dopo aver speso un patrimonio in stampini e caccavelle ( qualcuno sia gentile, mi spieghi perché si chiamano così, ci ho messo un mese a capire cos’erano e ancora adesso mi interrogo lungamente sull’etimologia della parola!), dovevamo assolutissimamente metterci all’opera e così è stato. Innanzitutto, avreste dovuto vedermi all’esselunga: visto che le idee son poche e oltretutto confuse, ho preso di tutto panne di ogni tipo, che ovviamente io uso pochissimo, verdure di ogni genere e fattezza, che si sa mai che mi vien l’ispirazione, burri magici (Cristina Docet) a kili, e farine di ogni tipo. Stivato il tutto, ed è proprio il caso di dire stivare, perché lo spazio è poco e le cose ormai sono moltissime, ho cominciato a pensare e a cambiare idea quelle dieci o quindici volte. Ieri dopo una allegra dose mattutina (alle 6 per inciso, perché la piccola di casa dorme di giorno, lei!!) di torte smarties, di cui una spiaccicata sullo sportello del forno, ho cominciato. Allora volevo una galletta carina, ma che facesse risaltare e non appiattisse il gusto del peperone e così mi sono imbattuta nella pasta brisèe del sig. Knam, il vicino di casa bello, ma antipatico. Ho deciso che di lui bisogna fidarsi e così ho prodotto quella, la mezza della mezza dose, distribuita poi in 4 splendidi stampini da crostata. Lei si è stesa senza protestare, anche perché c’era il burro magico, ma poi mi si è ritirata in cottura, vabbè pazienza! Poi è stata la volta del budino per il quale ho sudato sette camicie, anche se non ce ne era affatto bisogno, ma ero talmente spaventata da quello che avevo letto, che non ho potuto fare a meno di preoccuparmi, anche perché se il buongiorno si vede dal mattino…
Infine, rassicurata da siffatti incredibili risultati ho deciso che forse dovevo usare quei tre etti di basilico appena acquistati e così è saltato fuori il pesto alle noci.
Le mie amiche, poco dedite alla cucina, hanno commentato con un ohhhhhhh meravigliato e qui mi si è appalesata la differenza tra voi e loro, non perché voi non facciate ohhh alla bisogna, ma perché loro mi si stupiscono per poco, senza nulla togliere a nessuno…

Bando alle ciance, che qui c’ho una micia che ama spiaccicarsi sulla tastiera, naturalmente quando il pc è acceso. Quindi:



per la Brisèe di Knam:
120 g. di farina
60 g. di burro magico
1 tuorlo
40  g. di acqua
Sale (io no perché il burro magico è salato, però ci voleva)
Inutile dirlo, farina più burro, il tuorlo, l’acqua e il sale. La solita palla, in tutti i sensi, e poi in frigo per un bel po’ (io tutta la notte). Poi l’ho stesa, senza che si rompesse (yuppie!!), e ho foderato 4 stampini da 12 cm. Ne è avanzata, comunque! In forno a 180° dopo il consueto giretto in freezer di 10 minuti, è cotta nel giro di un quarto d’ora (restringendosi, mannaggia!)
E ora il budino (anche qui mezza dose):
1 uovo
1 peperone giallo (precedentemente arrostito al forno e spellato)
1 cucchiaio abbondante di creme freiche
15 gr. Di parmigiano




Ricetta di Francesca acquolina con il change della verdura e della creme freiche (con tutte le panne e gli yogurt che avevo ho scelto la cosa più consistente). Tutto passato nel minipimer, messo nelle caccavelle (riempite 4 scarse), precedentemente imburrate, e cotto in forno a bagnomaria per 30 minuti.
Infine, il pesto di noci:
30 g. di noci sgusciate e tritate
20 g. di parmigiano (io lo adoro!)
40 g. di basilico (e son tanti davvero)
1 cucchiaino di creme freiche
2 cucchiai di acqua da tavola

Noci, parmigiano e basilico (lavato) nel tritatutto poi la creme e un pochino d’acqua per stemperare. E’ buono e i sapori si sposano bene. Naturalmente, il bimbo non l’ha mangiato, trooooppo strano, oggi provo con la nonna, ma lei lo mangia di sicuro, perché è una signora educata!
A presto fanciulle, scusate se mi son dilugata, ma come è noto ai più, non ho il dono della sintesi! Oltre a non avere il dono della fotografia! E poi non posso fare a meno di parlare della mia splendida e piccola gattina… (core de mamma!)





Con questa ricetta, partecipo all'MTChallenge dI maggio (mamma mia !!!!)

MTC di Maggio  2012: gli sfidanti!