giovedì 23 maggio 2013

Tiella solidale e assolutamente finta!!!






Mi han già chiesto se è un mappazzone, partiamo bene! No, non lo è ... E' buona, se vi piacciono le erbe aromatiche. A me piacciono, a gattone no! E quindi non l'ha mangiata... Sgrunt! Del resto l'obiettivo non è, questa volta, quello di proporre una cosa specialissima, ma quello di partecipare e di dire la mia!
Mia, ma mia davvero, perché su questo blog ci sono solo io! 
Nella vita vera, bisogna dire la verità, sono un po' polemica, anche se con il passare degli anni ho molto smussato gli angoli, lasciando posto a un più sano "vivi e lascia vivere"... Nella blog sfera invece sono molto più easy, perché girovagare nei blog e su Facebook e' un passatempo, che attiene alla sfera "divertimento" e tale deve rimanere! Però quando vedo polemiche inutili allora, allora, mi arrabbio, soprattutto se è una cosa che trascende le normali e serene critiche! Perché, ci mancherebbe, le critiche costruttive sono sempre ben accette! Ma non è questo il caso ...
Questo e il caso, secondo alcuni, di un piatto della tradizione svilito da un gruppo di blogger "folli", che in nome di un gioco, distruggono tradizioni millenarie! Da qui una "traggedia" dalla quale non sembra che si possa uscire ...
L'intenzione e i fatti però non sono questi! Il gioco in questione e' l'mtchallenge, al quale partecipo tutti i mesi con piacere. Non si vince nulla, ma si sperimenta, si impara, ci si mette in gioco. Si accostano  ingredienti e/o si cucina usando procedimenti che da soli, forse, non si proverebbero mai, almeno e' il mio caso! Questo mese la ricetta e' la tiella tradizionale che si fa a casa di Christian ... E il gioco e' rielaborare la ricetta tenendo fissi alcuni punti. Apriti cielo! Si tocca la tradizione salentina! Nooooo, non si tocca, nessuno la vuole toccare! Solo si troveranno su google centinaia di tielle diverse e in ognuno dei post ci sarà scritto che non è che una rielaborazione di quella originale! Nessuno cari signori tocca la tradizione, che sia quella di casa di Christian o di chiunque altro, quella resta e ci mancherebbe altro! Anzi, ci sono circa 200 blogger, molto più seri di me, che conoscono una ricetta tradizionale in più! Tutto ciò premesso, complice il fatto che un mal di schiena paura mi tiene a casa, ho voluto dire la mia, per la rubrica "anche no" oppure "io senza" ... O anche "io sulla lavatrice", che pero' capisce solo l'Elvira!!! Non ho potuto partecipare al gioco vero, perchè la ricetta prevede pesce e in questa casa il pesce non può entrare, altrimenti qualcuno finisce al Creatore! Ho semplicemente fatto un riso con verdure, cotto al forno, che a me e' piaciuto molto!


Riso solidale con verdure 


3 patate piccole
3 zucchine
1 melanzana piccola
1 peperone
200 gr di riso carnaroli
50 gr di pecorino romano grattuggiato
50 gr di parmigiano reggiano
1 cucchiaino e mezzo di sale
Pepe
Timo
Maggiorana
Salvia
Rosmarino
600 cc di brodo vegetale
2 bustine di zafferano 

Pulire e lavare le verdure e tagliarle a pezzettini piccoli.  Ungere con olio evo una teglia, mettere il riso in modo da formare uno strato sottile. Coprire con le verdure mischiate insieme; cospargere di parmigiano e pecorino e bagnare con 600 cc di brodo vegetale caldo nel Quale  avrete sciolto lo zafferano. Informare a 160 gradi per un'ora e mezza o fino a che non e' tutto ben cotto. Se necessario aggiungere brodo. Sfornare e servire tiepido.


Con questa ricetta NON partecipo all'MTChallenge di Maggio, anzi partecipo negli anche no!




domenica 19 maggio 2013

Tante novità e un'apple-pie con i mirtilli





Nuntio vobis…. Ce l’ho fatta, ho finito i lavori! Posseggo bagno nuovo nuovo, casa imbiancata di fresco balconcini idem e, ultimo, anche garage e serranda del garage. Tutto in una settimana, di fuoco naturalmente! Non so perché, aver la casa sottosopra e non avere un bagno in casa mi ha agitato moltissimo, prima e durante. Per fortuna che la mia vicina di casa è, diciamo, mooolto disponibile! Gattone è stato spedito armi e bagagli da un’amica, gattina e io siamo rimaste blindate in camera per una settimana, lei dentro al comodino!
Però, però, però, ne è assolutamente valsa la pena! E’ bellissimo, a breve farò un vernissage per gli amici più intimi J
E poi altra notiziona, il mio blogghino ha compiuto un anno! Non avrei mai pensato di resistere così tanto, perché avere un blog porta via molto tempo e io di tempo non ne ho! Pubblico quando posso, cucino quando posso, anche perché gattone è allergico alle novità …
In ogni caso, ringrazio tutti voi, perché passate, lasciate un segno o anche solo leggete silenziosamente! Quella cifra piccolina piccolina che compare in alto a destra, il numero delle visite, mi riempie di orgoglio; mi rendo conto che in confronto a tutti gli altri è piccola piccola, ma non importa perché è mia…. Sono miei, profondamente, miei i post, e le orribili foto. Sono mie le storie, è la mia vita, il mio diario.
Questo blog ha portato anche tante tante nuove amicizie, di quelle vere. Tanti amici, prima conosciuti tramite il blog e poi nella vita vera. Già perché esiste una vita vera, è quella virtuale che è una finta! Beh, se questi sono i risultati di un anno di blog, io son contenta. Altro non mi interessa… Se diventerò più brava a cucinare crescerò in qualità, altrimenti continuerò ad avere un blog un po’scrauso, ma dove c’è tutta me stessa.
E adesso bando alle ciance, che divento prolissa, vi racconto l'esperimento di oggi, che è davvero buono!



Apple pie con mirtilli


per la pasta:
280 gr. di farina
40 gr. di zucchero
140 gr. di burro
acqua fredda qb

per il ripieno:
2 mele renette (circa 350 gr)
250 gr. di mirtilli
la scorza di un limone non trattato
1/2 limone
4 cucchiai di zucchero di canna
2 cucchiai di farina di mandorle





Impastare farina, zucchero, burro tagliato a pezzettini, con la punta delle dita, aggiungendo l'acqua fredda solo in quantità necessaria a far stare insieme il composto (circa 5 cucchiai). Avvolgerla nella pellicola e mettere in frigo per una mezz'ora. Nel frattempo, lavate i mirtilli sotto l'acqua corrente, sbucciate le mele e tagliatele a pezzettini. Mettere la frutta in una ciotola, con lo zucchero di canna, il succo e la scorza di limone e la farina di mandorle. Passata la mezz'ora tirare fuori dal frigo la pasta e dividerla in due pezzi (circa 1/3 e 2/3). Stendete con il mattarello la parte più grande e foderate uno stampo imburrato e infarinato di circa 24 cm, lasciando sbordare un pochino la pasta (servirà per chiudere la torta). Riempite con il composto di frutta, sgocciolandolo con la schiumarola. Tirate l'altra parte della pasta in un disco di circa 24 cm e ponetelo sulla frutta. Chiudete la torta, sigillando bene i bordi. Spennellate con latte e spolverate con un cucchiaio di zucchero. Con una forbce, fate un taglio in mezzo in modo da permettere al vapore in eccesso di uscire. Infornate a 220° per 10 minuti, poi abbassate a 190° e fate cuocere per circa 30/35 minuti. Fate raffreddare molto bene prima di servirla, spolverandola di zucchero al velo. 



domenica 5 maggio 2013

L'armadio delle caccavelle e gli Ale panini




Qualche tempo fa vi avevo lasciato in sospeso la soluzione del problema della caccavella crescente e che proprio non si può lasciare nel negozio… Beh, sono stata illuminata sulla via di Damasco, quando alcuni mesi fa, mi è capitato in mano un catalogo di quella ditta svedese che vende mobili fai da te: bene, in prima pagina, alla voce offerte speciali campeggiava un armadio cm100x270 a solo, dicesi solo, 79 euro. Come sottrarsi a tale acquisto, così risparmioso peraltro? Non si poteva lasciarlo lì, era la soluzione ideale! Dove metterlo? Per fortuna dispongo di uno splendido terazzino verandato, nel senso che è tutto coperto, dove è sita la ormai famosa, anzi famosissima lavatrice!
Lì esisteva anche un piccolo armadietto, dove c’erano detersivi e attrezzi per la pulizia della casa. Due misure, lo sbaraccamento del vecchio armadietto, la mancia al mio gattone per trasporto e montaggio dell’armadio e via, eravamo già in strada! La mia macchina è piccolina, ma non ci siamo neanche posti il problema. In questo negozio/esposizione di mobili c’è un percorso obbligato, nel senso che, per arrivare al posto dove prelevare armadio, ripiani, viti, maniglie e cerniere, ti devi fare tutto, ma proprio tuuuutto il percorso, compreso spazio cucina, utensili e caccavelle. Inutile dire che, mentre il resto del negozio ce lo siamo fatti praticamente di corsa, qui mi sono fermata!!! Farsi lo spazio cucina con gattone è stato davvero divertente, ma davvero! Io mettevo nel carrello e lui sibilava “ce l’abbiamo già! Non ci serve!” e rimetteva a posto; e io riprendevo e tenevo in mano. Poi si è distratto un attimo e io zac tutto nel carrello. Ma la cosa assolutamente più divertente di tutte è stato vederlo trasportare pezzi di armadio (altezza 2.70mt) su un carrello improbabile, facendo lo slalom tra persone e cose… Aplomb inglese all’esterno, strali lanciati sottovoce al malcapitato che osava mettersi sulla sua strada, finalmente siamo arrivati alla macchina. Qui il dramma: ma-come-diavolo-ci-può-stare-un-armadio-in-questo-macchinino????? E’ stato davvero bravissimo, bisogna dirlo! Incredibile, ma vero, sono riuscita anche a guidare per tornare a casa, certo con un’anta a 20 cm dal posto di guida, ma ce l’ho fatta. Qui il malcapitato ha dovuto trasportarsi l’agognato armadio per 4 piani a piedi, porello! La vera caduta di stile, rispetto a un servizio perfetto e anche divertente, l’ha avuta quando si è messo a montare l’armadio sul mio parquet, senza sotto il cartone…. Vabbè non si può avere tutto, però bisogna dire che lo splendido armadio, con i suoi 7 ripiani, la sera era montato!
Non avete idea di come sia bello aprirlo e trovare tutto all’istante, avendo ancora spazio per qualcosa di nuovo!!!!!!!!

E dopo questo sproloquio vi lascio gli Ale Panini che sono i panini di Alessandra di Menù Turistico, con una piccola modifica, ma anche” eil” (la pronuncia rende l’idea) perché sono fatti con la birra Ale!


Ale Panini

500 g di farina
10 g di sale
1 cucchiaino da caffè di lievito secco (è metà dose, ma di solito io aumento i tempi di lievitazione e uso metà lievito)
30 g di burro morbido
300 ml di birra Ale di buona qualità, (io Ceres)
olio d'oliva per impastare

In una terrina, mettere la farina al centro, da una parte il sale, dall'altra il lievito, aggiungere il burro e 3/4 della birra e iniziate ad impastare con la punta delle dita, partendo dal centro e allargandovi pian piano varso i lati. Aggiungete il resto della birra a poco a poco, sempre continuando ad impastare, fino ad ottenere un composto molto morbido, ma non appiccicoso. Le pareti della terrina devono essere pulite.
Spalmate poco olio sul piano di lavoro e passate a lavorare su quello,impastando per 10 minuti: all'inizio, l'impasto sarà umido, poi diventerà via via elastico e soffice. Per quanto riguarda la quantità della birra, partite subito on i 3/4 della dose indicata. Poi, aggiungetela poco per volta: meglio metterla comunque tutta.
Ungete bene una terrina, metteteci il composto, coprite con un panno e lasciate a lievitare tanto (per intenderci io tre ore, se mettete più lievito meno. Rivestite di carta da forno la leccarda del forno.
Versate l'impasto lievitato sul piano di lavoro, fate le pieghe e lavoratelo ancora, fino a quando torna morbido e soffice. Dividetelo in 14 pezzi, di circa 60 g l'uno e formate altrettanti panini rotondi e disponeteli sulla teglia. Coprite con della pellicola e lasciate lievitare, fino al raddoppio. Accendete il forno a 180 gradi; con le forbici, praticate tre tagli orizzontali, spolverateli di farina e cuocete per 30- 40 minuti, fino a quando i panini saranno dorati e se toccati alla base, rimanderanno un suono cavo.