lunedì 28 gennaio 2013

I Pici (Dici)”Ottomani”, la finta Cassouela milanese, il Sugo di Carciofi … e tutto Kasher




Con questo post unificato, a quattro voci (e otto mani!) partecipiamo tutte assieme all’M.T.C. di gennaio e tutte insieme vi auguriamo BETEAVON
(che, si sappia una volta per tutte, non è il cognome di Michela!)


non guardate la mia faccina! Grazie

Tra amici vecchi e nuovi, senza pretese, ci siamo ritrovate lunedì scorso, da me, in una piccolissima cucina “Strictly Kosher”, perché succede che ci si conosca su internet, succede che si partecipi , ogni mese, all’M.T.C. , ma succede anche che, dopo una cena in un ristorante kasher di Milano, si decida, per affinità elettiva, che una delle prossime proposte mensili debba essere fatta a otto mani. Benissimo: proposta di Patty, i Pici, niente di più kasher. Un po’ di farine, acqua, sale e olio… Seee… avete fatto i conti senza le altre tre grazie milanesi D.O.C. Facciamo la Cassoela, come sugo povero. Cassoela? Tutto-il-maiale-tutto dentro un sugo? E io che faccio, che manco so cosa sia? Vabbè, si può elaborare. Elaboriamo…. Abbiamo elaborato. So che le nonne di Francesca, Giulia e Nora si rivolteranno un po’, lassù, ma sono convinta che sorrideranno, pensando che abbiamo riunito due modi di cucinare in nome dell’amicizia e del divertimento. Abbiamo impastato, mangiato e pure bevuto un (bel) po’. Ci ritroveremo per altre ricette e serate, promesso. In fondo, conoscersi e diventare amici, in modo più ampio, inizia anche da una serata a tavola tutti insieme.
Michela





Metti che una sera un’amica proponga di trovarsi a cucinare e metti che quell’amica sia una chef e che abbia un laboratorio-di-cucina-splendido-splendente. Aggiungi che un’altra amica dica “sìììììììììì” e un’altra ancora “ci sto!!!!!”, nel giro di un nano secondo, e che anche l’ultima dica “evvai!”.
“4 grazie”, che condividono insieme una passione!
Aggiungi un pizzico di MTC, quella “singolar tenzone” dove non si vince niente se non l’onore e l’onere di proporre la ricetta per il mese successivo…
Unisci che chi cucina, di default, ama condividere con altri ciò che prepara e hai creato le premesse ideali per una bellissima serata, per cucinare insieme, divertirsi e insegnare ad altri!
Michela, la Chef, Francesca, Nora, io e sei simpatiche signore, tutte desiderose di imparare una cosa nuova, in un lunedì sera piovoso nella fredda e nebbiosa Milano.
Tutti a fare…i pici di Patty, naturalmente, la sfida dell’MTC di questo mese!
Si, ma pici speciali, “Kasher”, perché la nostra chef  collabora con Revivim e cucina rispettando i dettami della Kasherut.
Se è stata bellissima la serata, sono stati ugualmente simpatici i preparativi: le idee per i sughi, una tortina per finire, gli ingredienti rielaborati e infine, a opera di Michela e Nora, la spesa. E poi, il lunedì dei pici, il picio ottomano, come l’abbiamo ribattezzato, che alla fine è stato molto di più che ottomano, ventimano!
Ci credete che mi son divertita come una bambina? Allora, amiche mie, alla prossima, spero presto, anzi prestissimo!
Giulia




"I Pici sono un laccio di acqua e farina che lega a sé piccoli borghi cristallizzati nel tempo".
in questo caso, hanno legato amiche vecchie e nuove, culture lontane e tradizioni differenti.
Michela, padrona di casa davvero eccezionale, ha aperto le porte del suo laboratorio a tutte noi: è stato particolare cucinare in un ambiente nuovo e semi-professionale, sotto gli occhi incuriositi e attenti delle nostre ospiti.
L'attenzione e il fondamentale rispetto delle regole si sono fuse alla convivialità, al piacere di stare insieme: l'amore per la buona cucina ha fatto da collante fra noi, che ci siamo mosse fra pentole e padelle come se cucinassimo insieme da tutta la vita
Le padelle vuote sono state il primo indice del successo della serata!
Spero vivamente che ci venga concesso l'onore di riprovarci presto, così da continuare a trasmettere l'amore per la cucina e per le nostre secolari tradizioni.





Ci si *incontra* sul web, complice una sfida mensile di un blog amico MTChallenge, ci si conosce e … non sempre ci si ferma al virtuale… a volte da cosa nasce cosa, da passione si infoca passione, e si decide di ritrovarsi assieme per condividere fisicamente questa passione.
Parlo della passione per la cucina che mi ha visto conoscere altre blogger, altri nuovi amici che da virtuali sono diventati REALI.
Tutto ciò per introdurre un’esperienza che per me è stata unica in quanto vuol sposare la cultura alla cucina, nell’intento di avvicinare due culture differenti ma mica poi tanto:
la cucina Italiana e la cultura Ebraica.
Grazie alla guida di Michela del Blog Beteavon, abbiamo organizzato un incontro per insegnare a cucinar la pasta fresca (I Pici, nella fattispecie, la sfida di MTChallenge del mese) a un gruppo di donne della Comunità Ebraica milanese che volevano imparare la nostra tradizione.
Quattro amiche: Michela (blog Beteavon e Chef), Francesca (blog Scorribande in cucina), Giulia (blog Sghimbesci e spatasciati) ed io. Una sfida che ci ha visto imparare le regole della cucina Kosher, con i limiti, le difficoltà per coniugare le ricette e le disposizioni della Kasherut.
Con un ospite d’eccezione, lo Chef Gualtiero Villa che ha assistito al nostro tentativo di avvicinare due culture e la stessa passione per il cibo e la cucina.





Inoltre, non volendoci spostare dalla tradizione più tipica di Milano, abbiamo pensato di declinare, secondo le regole ferree della Kasherut, la cassoela milanese … Kasher… quale condimento per i pici che Patty del blog Andante con gusto ci ha proposto come sfida.
A farci da pubblico un gruppo di signore attente e collaborative.
Impastato, abbiamo impastato tra chiacchere e libagioni, aiutate in questo dalla nostra Padrona di casa, Michela, che ci ha aperto le porte del suo spettacolare laboratorio di cucina.
Abbiamo imparato tutte quante qualche cosa delle rispettive culture, avvicinandoci a quella idea di *cultura* che fa crescere, che insegna e fa imparare… tutti quanti.
Loro hanno impastato, cucinato sughi, appreso quali sarebbero stati inizialmente gli ingredienti originali e quali siano state le nostre modifiche per poter ottenere una ricetta che si attenesse perfettamente ai dettami della loro Regola.
Quindi un lunedì sera, in una Milano umida di pioggia e di nebbia, quattro appassionate, con il controllo di una rappresentante del Rabbinato di Milano, abbiamo messo le mani in pasta per produrre i nostri

PICI OTTOMANI CON CASSOUELA KASHER E SUGO DI CARCIOFI





Ma abbiamo anche scambiato ricette, imparato le une dalle altre con la leggerezza del cuore che viene dalla convivialità di una cucina prima e di una tavola poi.

I Pici 

(Come da Ricetta di Patty del Blog Andante con Gusto)
dalla ricetta di Patty
per 10 persone con i condimenti sotto abbiamo moltiplicato per 3

200 gr di farina 00
100 gr di farina di semola rimacinata
2 generosi cucchiai d’olio extra vergine
1 pizzico di sale
acqua – qb –

Fate la fontana con le due farine miscelate. Versate l’olio, il pizzico di sale e cominciate a versare lentamente l’acqua, incorporando la farina con una forchetta. Attenzione al sale. Non esagerate perché questo indurisce la pasta.Quando la pasta comincerà a stare insieme, cominciate ad impastare con energia utilizzando il palmo delle mani vicino ai polsi. Se necessario, aggiungete acqua o farina.
Piegate la pasta su se stessa come quando impastate la pasta all’uovo e non stirate mai troppo l’impasto per non sfibrarlo. “Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti. Ricordatevi che la vostra “palla” di pasta è una cosa viva, dovete volerle bene. Dovrete ottenere una pasta liscia, vellutata e abbastanza morbida.Fate riposare una mezz’ora avvolta nella pellicola.
Quando la pasta è pronta, tagliatene un pezzetto e fatene una pallina, quindi sulla spianatoia stendetela con il matterello ad uno spessore di 1 cm. Con un tagliapasta o un coltello affilato, tagliate tante striscioline larghe c.ca 1 cm e coprite il resto della pasta con la pellicola affinché non si secchi.
Cominciate a "filare" i pici, rollando la pasta con il palmo delle mani e contemporaneamente stirandola verso l'esterno.
Quando si tirano pici molto lunghi, la tecnica è quella di tirarli da un lato tenendo l'altra estremità con il palmo e piano piano allungandoli fino ad esaurire la pasta. Una volta tirato il vostro picio, fatelo rotolare nella farina di semola o di fioretto affinché non si appiccichi agli altri. Una pasta morbida e riposata si tira con estrema facilità.
Ricordate che la pasta cresce nella cottura. Il picio non deve essere troppo grosso altrimenti vi troverete con una pasta grossolana. La dimensione corretta è più o meno quella del bucatino.
Ricordatevi di spolverare i vostri pici con farina di semola o fioretto una volta fatti. Smuoveteli ogni tanto nella farina per fargli asciugare e non appiccicarsi. E scuoteteli con delicatezza prima di immergerli in acqua.

Pici alla "Cassouela Kosher"




10 salsicce di vitello o manzo
5/6 costine di vitello (tenere e tagliate a tocchetti)
10 costine di agnello
1200 gr circa di verze pulite e tagliate grossolanamente
2 carote tagliate a cubetti
2 gambe di sedano pulite e tagliate a cubetti
1 cipolla tagliata sottile
Brodo
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
Vino rosso1 bicchiere abbondante
Olio EVO
Sale e pepe

Stufare la cipolla con poco olio EVO in una pentola capiente. Aggiungere le costine e farle scottare sgrassare a fuoco basso. Far cuocere per una 10 di minuti e sfumare con il vino rosso. Alzare la fiamma e far sfumare bene. Aggiungere carote e sedano tagliate sottili, il concentrato di pomodoro, un mestolo scarso di brodo e continuare la cottura con il coperchio fino a che cominciano ad ammorbidirsi le carote. Aggiungere la verza e le salsicce (intere), aggiungere ancora un poco di brodo e coprire.
Lasciare cuocere ancora fino a quando le verze saranno quasi disfate.
Spegnere e condire i pici con le verze aggiungendo le costine e le salsicce.


Pici ai carciofi


10 carciofi puliti e tagliati a listarelle sottili
2/3 spicchi di aglio (interi)
1 bicchiere di vino bianco secco
Qualche cucchiaio di brodo di verdura (o di acqua se siete a dieta!)
Un mazzetto di prezzemolo fresco pulito e tritato non troppo finemente
2 cucchiaini di capperi dissalati
Olio EVO
Sale, pepe bianco
Una manciata abbondante di pinoli per guarnire


Tagliare a fettine sottili i carciofi dopo averli privati delle foglie più dure, delle barbe interne, delle spine e dopo averli lavati molto bene sotto l’acqua corrente. Tagliarli a fettine sottili. Far scaldare 2/3 cucchiai di olio EVO e gettare assieme i carciofi tagliati e gli spicchi di aglio.
Farli saltare con un poco di sale per 5 minuti. Sfumare con il vino bianco, aggiungere i capperi, coprire con un coperchio e far continuare la cottura sulla fiamma bassa. Far continuare la cottura per 10/15 minuti aggiungendo il brodo se si asciugasse troppo.
Pulire molto bene il prezzemolo sotto l’acqua corrente, tritare le foglie non troppo finemente. Scoprire la padella, aggiungere il prezzemolo tritato tenendolo da parte un paio di cucchiai. Togliere la pentola dal fuoco, tener da parte 1 terzo dei carciofi. Far tostare i pinoli per un paio di minuti in una padellina antiaderente.
Passare al frullatore ad immersione i restanti carciofi lasciando (se piacciono) gli spicchi di aglio e ridurlo un pesto molto cremoso. Condire i pici con la crema di carciofi, aggiungere in ultimo i carciofi tenuti da parte, spolverare con il prezzemolo e i pinoli.

con queste ricette partecipiamo all'MTC challenge di Gennaio



Grazie e Tutti!!!!!!!!!!!

sabato 19 gennaio 2013

Non chiamatemi foodblogger ...Pici spinaci pinoli e Toma






Compro zucchine, peperoni e pomodorini in inverno, ma anche spinaci, zucca e taccole.
Uso il minestrone surgelato.
Udite udite, uso anche il dado, però questa è la cosa che mi disturba di più.
Non amo la pasta sfoglia fatta in casa, ma prossima volta provo quella di Dauly che mi intriga parecchio.
Non disdegno i surgelati, ma solo alcuni, e qualche volta uso le scatolette di ceci e lenticchie.
Perchè? Perchè non sono bionica, esco di casa alle 7.20 del mattino e torno alle 18.30 e quando torno devo mettere a posto il devasto che solo un adolescente sa creare in dieci ore (di cui 5 a scuola).
Tengo anche una micia, a pelo lungo, che va spazzolata tutte le sante sere.
E devo pulire anche un po' la casa già che ci sono.
Infine, due volte alla settimana, esclusi i we, ho anche il bonus "stiro", sempre causa adolescente, che cambia look ogni due minuti.
Fossi casalinga forse userei solo materie prime sane, ma tant'è, bisogna lavorare.
Però nei week end, amo cucinare, dolci, pane e primi preferibilmente.
Ho un blog, vero, ma è proprio inteso come spazio mio, dove condividere i miei piccoli successi e anche qualche spatascio. Le cose che pubblico non sono perfette, e chissene, tanto so che chi passa di qui è un'amica e passa per un segno di affetto...
Avere il blog e partecipare tutti i mesi all'MTC mi ha insegnato tantissimo, mi metto alla prova, supero limiti che mai avrei pensato di superare...Penso che l'MT challenge sia una scuola di cucina di altissimo livello, dove si insegna, ma non in cattedra, ci si confronta, si impara e ci si consiglia. Non ci sono invidie e gelosie e chiunque, anche quelli bravi, una spanna sopra il tutto, si mettono a disposizione con umiltà.
Basta, anzi avanza anche un po'! Mi fanno ridere i blog che cucinano solo cose spaziali, non ricordandosi che forse anche loro devono mettere insieme il pranzo con la cena, mi fa sorridere il problema della stagionalità. Mi fa tenerezza chi spamma a destra e manca per un po' di visibilità, in fin dei conti è come nella vita reale.... Mi sconcerta chi copia ricette e le pubblica, ma anche lì è tutta una questione di apparire... Non sopporto e non partecipo alle lapidazioni di massa, chi copia sa cosa sta facendo e se lo fa avrà motivi che non mi riguardano. Forse dico così perchè nessuno copia me... non so può essere...
E' vero, guardo le statistiche e le visite, perchè mi inorgoglisce sapere che qualcuno è passato di qui, anche la casalinga di Pavia può fare cose buone (belle meno, ma tutto si impara).
Non ultimo, anzi forse il più bel  risvolto di questo blog e dell'MTC, sono le amicizie, tante... belle e nuove, prima virtuali, ma poi in tanti casi reali.
Tutto ciò premesso ripeto...non chiamatemi Foodblogger!
Però questi pici sono davvero buoni e quindi ve li ripropongo!






Pici spinaci pinoli e toma



per i pici:
200 gr di farina
100 gr di semola rimacinata
3 cucchiai di olio
1 pizzico di sale
acqua q.b. (circa un bicchiere)

per il condimento (per due)
100 gr spinaci freschi
20 gr pinoli
40 gr di toma (formaggio piuttosto grasso non tanto stagionato)



per i pici:
Fate la fontana con le due farine miscelate. Versate l’olio, il pizzico di sale e cominciate a versare lentamente l’acqua, incorporando la farina con una forchetta. Attenzione al sale. Non esagerate perché questo indurisce la pasta.
Quando la pasta comincerà a stare insieme, cominciate ad impastare con energia utilizzando il palmo delle mani vicino ai polsi. Se necessario, aggiungete acqua o farina.
Piegate la pasta su se stessa come quando impastate la pasta all’uovo e non stirate mai troppo l’impasto per non sfibrarlo. “Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti.
Dovrete ottenere una pasta liscia, vellutata e abbastanza morbida.
Fate riposare una mezz’ora avvolta nella pellicola.Quando la pasta è pronta, tagliatene un pezzetto e fatene una pallina, quindi sulla spianatoia stendetela con il matterello ad uno spessore di 1 cm. Con un tagliapasta o un coltello affilato, tagliate tante striscioline larghe c.ca 1 cm e coprite il resto della pasta con la pellicola affinché non si secchi.
Cominciate a "filare" i pici, rollando la pasta con il palmo delle mani e contemporaneamente stirandola verso l'esterno. Una volta tirato, fatelo rotolare nella farina di semola affinché non si appiccichi agli altri.


per il condimento:
passare in padella gli spinaci con una noce di burro, fino a che non appassiscono, senza farli asciugare troppo. Regolate di sale e pepe (io rosa). In un altra padella tostate leggermente i pinoli, per un minuto o due. Cuocete i pici, scolateli e passateli in padella, insieme agli spinaci. Togliete la padella dal fuoco, unite i pinoli e servite caldissimi distribuendo sul piatto il formaggio tagliato a dadini piccoli. Servire accompagnato da grana grattuggiato.



con questa ricetta partecipo all'MT challenge di gennaio



 
e non ho ancora finito! :-)




domenica 13 gennaio 2013

Pici e chef in erba...



Non so come mi abbia convinto, ma lo ha fatto.
Abbiamo fatto il contratto con Sky.
E su Sky c'è Masterchef... è la prima volta che vedo la televisione da dieci anni.
La tragedia, vera, è che ha scoperto questo programma anche l'adorabile adolescente.
Ha registrato tuuuuutta la serie precedente.
Ha visto tuuuuutte le puntate.
Perchè? Perchè gli piace vedere l'irriverenza di CC (ndr. che spesso cade nella maleducazione).
Perchè ama mangiare, anche se ha orizzonti gastronomici ristretti.
....
Perchè vi dico questo??? 
Avete presente cosa vuol dire mettersi in cucina con un'idea in testa e lavorare, con tanta inesperienza, ma con altrettanta passione, e avere un "armadio" tra i piedi che, di fronte a pentola che sobbolle con amore, insegna:
"fallo stufare..." Ma va? E secondo te cosa sto facendo? 
"Aggiungerei un po' di timo...", eh? Ma il timo l'hai mai assaggiato? 
Assaggia la bistecchina e declama: "la carne non è ben sigillata!"
"certo che non sai proprio impiattare!"
"Dammi quel coso rotondo (ndr = coppapasta) che ti faccio vedere come si fa!"
Già è adolescente e questo la dice lunga, ma io ... cuoca poco esperta, ma appassionata, non ce la posso fare!!! 
Dal punto di vista "buono" che ancora giace in me, non so dove, capisco che forse è un tentativo di avvicinarsi a me e al mondo che mi piace tanto....
Da altro punto di vista, io non sopporto i maestrini, soprattutto se ignoranti e improvvisati...
Ergo, cucino nel week end, di mattina presto, perchè lui dorme o è a scuola... 
Presento le pietanze già "impiattate" (ma quanto so "faiga", chissà mai che impari davvero!) e aspetto l'ineluttabile giudizio, ovviamente negativo...manco fosse CC.
Così ho presentato:

I Pici zucca pecorino e mandorle


per i pici:
200 gr di farina
100 gr di semola rimacinata
3 cucchiai di olio
1 pizzico di sale
acqua q.b. (circa un bicchiere)


per il condimento

400 gr. di zucca decorticata
40 gr di mandorle tagliate grossolanamente
30 gr di pecorino grattuggiato (io romano)
rosmarino
1 tazza di brodo vegetale (Cipolla, zucchine, carote, sedano,)
1 scalogno piccolino
alloro
salvia
sale, pepe nero




per i pici:
Fate la fontana con le due farine miscelate. Versate l’olio, il pizzico di sale e cominciate a versare lentamente l’acqua, incorporando la farina con una forchetta. Attenzione al sale. Non esagerate perché questo indurisce la pasta.
Quando la pasta comincerà a stare insieme, cominciate ad impastare con energia utilizzando il palmo delle mani vicino ai polsi. Se necessario, aggiungete acqua o farina.
Piegate la pasta su se stessa come quando impastate la pasta all’uovo e non stirate mai troppo l’impasto per non sfibrarlo.  “Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti.
Dovrete ottenere una pasta liscia, vellutata e abbastanza morbida. 
Fate riposare una mezz’ora avvolta nella pellicola.Quando la pasta è pronta, tagliatene un pezzetto e fatene una pallina, quindi sulla spianatoia stendetela con il matterello ad uno spessore di 1 cm. Con un tagliapasta o un coltello affilato, tagliate tante striscioline larghe c.ca 1 cm e coprite il resto della pasta con la pellicola affinché non si secchi.
Cominciate a "filare" i pici, rollando la pasta con il palmo delle mani e contemporaneamente stirandola verso l'esterno. 
Una volta tirato, fatelo rotolare nella farina di semola affinché non si appiccichi agli altri. 
Per chiarimenti e foto esplicative,andate da Patty, qui, neanche se volessi riuscirei a fare un post bello come il suo...

Per il condimento: affettate lo scalogno sottile sottile e farlo stufare in una pentola con un cucchiaio di olio. Nel frattempo, tagliate la zucca a fettine sottili. Fate rosolare la zucca, aggiungere alloro, salvia e rosmarino, la tazza di brodo vegetale e coprire. Cuocete per un'ora circa a fuoco basso, dopodichè alzate un pochino il fuoco e fate assorbire il liquido in eccesso. Togliere le erbe, frullare, regolare di sale e pepe. Poco prima di condire aggiungere il pecorino grattuggiato e per ultime le mandorle.
i Pici cuociono abbastanza in fretta 3-4 minuti. Io, pur sapendo che non si fa, ho aggiunto un goccino di olio all'acqua, perchè avevo paura che si appiccicassero.
Il bambino ha mangiato abbondantemente, anche se criticando... A me sono piaciuti moltissimo, mi sembra una salsa molto ben equilibrata tra dolce e salato.
Buon appetito!

con questa ricetta partecipo al MTC di gennaio



prima, ma certamente non ultima! :)



lunedì 7 gennaio 2013

tanti baci!




Oggi è il giorno della Befana e dopo un accurato volo notturno in compagnia delle mie amichette ho posato sul cuscino del bambino la piccola calzina di dolcetti. No, confesso non era una calzina, ma una confezione enorme di baci di dama e affini proveniente da una rinomata pasticceria di Asti. Me l'hanno regalata...confesso anche questo, e io, attenta alla linea come sempre (!!!!), l'ho girata al simpatico adolescente, a dieta "strettissima". Che di per sè è una cattiveria se uno è a dieta, ma il simpaticone fa la dieta a ore, dalle tre alle sette del mattino. Non che funzioni proprio bene, anzi, ma tant'è, non è capace di stare a dieta. Perchè è un armadio quattro stagioni Ikea (ancora un po' bassino) e perchè è un adolescente. Poi quando l'inter perde, come oggi, gli prende la fame compulsiva. 
Proprio in questo frangente, (ahah che son milanista), entra in camera mia con un bacio di dama e dice: "come si chiamano?"- "Baci di Dama" - "ah buoni, me li fai? (il perfavore ci stava ma non l'ha detto, tanto per cambiare). E io da mamma premurosa, mi son cercata la ricetta, qui (colpo di fortuna perchè Silvia ha pubblicato proprio oggi un post sui baci di dama) ho cercato un po' nell'armadio delle caccavelle e cose-da-nascondere-che-se-li-trova-mangia-un-kilo-di-cioccolata e ho reperito quasi tutti gli ingredienti, quasi... perchè le nocciole, quelle buone, sigh del piemonte, tri-sigh, avevano già visto un passaggio dell'Unno. Ne son rimaste solo 100 gr, però e dico però, ancora non ha trovato le mandorle, quelle buone, trovate dopo tanto vagare alla Fiera dell'Artigianato. Così ho un po' mixato, sperando che non se ne abbiano a male i puristi della cucina regionale. Ne sono usciti dei baci un po' grandini, un po' tanto, però per essere la prima volta che li faccio sono molto, mooooolto soddisfatta. La prova assaggio del simpaticone, è stata positiva, naturalmente c'era troppa "salsa" (cioccolato, il ragazzo vede troppo masterchef)...
Insomma, quasi, dico quasi , dei baci alla "francese", dove i gusti si mixano in un ottimo equilibrio. Cià che di scemenze ne ho dette anche troppe


Baci di Dama

(ho dimezzato le dosi rispetto all'originale - ne son venuti 40 - quindi 20)

100 gr di burro
125 gr di nocciole (io 100 nocciole e 25 mandorle)
125 gr di zucchero
150 gr di farina

cioccolato amaro 


Tritare le mandorle e le nocciole (le mie eran già tostate), amalgamare con gli altri ingredienti. Se il composto non sta insieme, aggiungere 2 o 3 cucchiaini di acqua. Fare delle palline, piccole, e metterle su una placca, ricoperta di carta forno, ben distanziate, perchè in forno si adagiano un po', formando appunto delle semisfere. Infornare a 175° per 20 minuti. Non stracuocere. Far raffreddare bene prima di toccarli, unire i mezzi baci con il cioccolato sciolto a bagnomaria o nel microonde. Buoni buoni!




venerdì 4 gennaio 2013

il maestro insegna..forse...





... o forse mi prende in giro!
Eh sì, si chiamerà "Sghimbesci e Spatasciati" per qualcosa! Allora, eccomi qui a raccontarvi il mio vero e proprio spatascio, targato Montersino!
Vi descrivo la scena: Natale, i pacchetti sotto l'albero... tanti tanti libri, che si sa che son donna di cultura (ah Ah!) e tra questi spicca questo faccione, che non è niente male,  con tanti bei dolcini in copertina. Luca Montersino nella sua ultima, penso, opera: "Peccati Mignon" ... il giorno dopo, passata la nausea da "ho mangiato-come-un-lupo-ma-perchè-mi-faccio-fregare-ogni-Natale" mi metto a sfogliarlo. Foto spettacolo, passo alle ricette....dopo un po' lo lancerei... Leggo con attenzione vita e opere del maestro, ma di lauree in chimica e/o farmacia non c'è traccia. Di sicuro c'è, l'avrà omessa perchè non "pertinente". Avete mai letto le ricette di Montersino? Tante, tutte insieme? Secondo voi, io che a malapena so cos'è il pdz o il pds (quest'ultimo acronimo mi ha gettato nel panico...ho immaginato un mese intero a tentare di codificarlo e invece era un semplice Pan di Spagna!), posso sapere cos'è il TPT ... la Xantana, il maltitolo, l'isomalto? Dove lo vado a pescare il glucosio liquido, quello disidratato e l'acido citrico in polvere? Perchè se fai un libro di ricette di cucina devi anche immaginare che lo compri la casalinga di Pavia e anche lei, poverina, debba capire quello che c'è scritto! Io non ho una Laurea in Chimica e neanche in Farmacia (come dico sempre, ho la laurea sbagliata) e sappia, signor Maestro, che posso provare a fare una sua ricetta solo nel we, perchè lavoro, ho un figlio, una casa e financo un gatto! Inoltre, caro Maestro, sappia che non posso girar Milano, che è grandina, a chiedere ad ogni negoziante, se ha l'Agar - Agar o la Xantana, che il meglio che mi danno come risposta è: "cosa l'è?". Ecco, signor Maestro, lo sappia! E per fortuna che in rete mi informano che ogni ingrediente strano ha un corrispondente o similare "normale"...
Per ultimo, caro Maestro, so che il glucosio è lo zucchero, adesso lei mi spiega perchè in una stessa ricetta c'è zucchero, glucosio liquido e disidratato? Non è che poteva usarne uno solo, magari normale o di canna che fa figo? Ultimissimo, sono la casalinga di Pavia, ma sappia che so che cos'è l'amido di mais, non c'è bisogno che lo scriva tra parentesi...quello lo so! Nella prossima edizione, per favore, scriva cosa sono quei paroloni di cui sopra, pliss, e non scriva più "Scuola di Pasticceria", che poi mi escono le parolacce!
Ok lo dovevo scrivere, e se qualcuno glielo dice meglio, che mi son sentita presa in giro a leggere quel libro e ho scartato tutte le ricette meno un paio, perchè c'era qualche casino di ingrediente! Dopo questa, me ne è rimasta una sola da provare, signor Maestro, però mi è passata la voglia!
Comunque, va beh ci ho provato è andata male. Epperò l'agar-agar l'avevo trovato, dopo lunga e affannosa ricerca! Però la xantana no e deve essere stato lì l'errore. Da buona casalinga di Pavia ho pensato che se la xantana è un addensante e l'agar-agar pure, o similare, potevo anche mettere un pochino in più di agar agar e sarebbe riuscito lo stesso, invece no!
Dev'essere per forza lì l'errore perchè ho eseguito la ricetta, pure corredata di foto esplicative, come un "marine", senza farmi domande, ma con fiducia totale. Ho perfino cambiato le pile alla bilancia, vuoi mai che mi pesi male proprio ora!
Ho sproloquiato abbastanza ...passiamo alla ricetta, che non poteva che essere che questa dato che ho un'adorazione per il Mojito!

Mojito cubotti (dovreste vedere la foto, ma penso che mi arresterebbero...)

in sostanza trattasi di cubi di mojito ricoperti di cioccolato e infilati in stecchi lunghi!

50 gr di rum bianco
3 lime
5 gr. buccia di lime
35 gr zucchero di canna
100 gr acqua tonica
5 gr agar-agar (io 7)
100 gr acqua
1 gr foglie di menta

per la finitura (lui io non ci ho provato...)
200 gr cioccolato fondente 55%
100 gr burro di cacao (!!!!!!!)
zucchero di canna muscovado (????)




Frullare i lime con lo zucchero di canna, tutto compreso la buccia. Far passare il composto attraverso il colino, scaldatene una parte fino a bollore con l'agar-agar. Unire la parte fredda e frullate nuovamente con la xantana. Unire tonica, rum e foglie di menta e aggiungere la scorza di lime grattuggiata. Colate all'interno di uno stampo quadrato in silicone e congelate. Estrarre dal freezer quando è congelato, togliere dallo stampo e tagliare a cubotti (qui vi voglio!). Infilzate ogni cubotto con uno stecco. Per la finitura, intingete ogni cubotto nel cioccolato fondente sciolto a bagnomaria con il burro di cacao. I miei si sono sciolti... han resistito mezz'ora....però eran buonini, tanto :)