domenica 5 maggio 2013

L'armadio delle caccavelle e gli Ale panini




Qualche tempo fa vi avevo lasciato in sospeso la soluzione del problema della caccavella crescente e che proprio non si può lasciare nel negozio… Beh, sono stata illuminata sulla via di Damasco, quando alcuni mesi fa, mi è capitato in mano un catalogo di quella ditta svedese che vende mobili fai da te: bene, in prima pagina, alla voce offerte speciali campeggiava un armadio cm100x270 a solo, dicesi solo, 79 euro. Come sottrarsi a tale acquisto, così risparmioso peraltro? Non si poteva lasciarlo lì, era la soluzione ideale! Dove metterlo? Per fortuna dispongo di uno splendido terazzino verandato, nel senso che è tutto coperto, dove è sita la ormai famosa, anzi famosissima lavatrice!
Lì esisteva anche un piccolo armadietto, dove c’erano detersivi e attrezzi per la pulizia della casa. Due misure, lo sbaraccamento del vecchio armadietto, la mancia al mio gattone per trasporto e montaggio dell’armadio e via, eravamo già in strada! La mia macchina è piccolina, ma non ci siamo neanche posti il problema. In questo negozio/esposizione di mobili c’è un percorso obbligato, nel senso che, per arrivare al posto dove prelevare armadio, ripiani, viti, maniglie e cerniere, ti devi fare tutto, ma proprio tuuuutto il percorso, compreso spazio cucina, utensili e caccavelle. Inutile dire che, mentre il resto del negozio ce lo siamo fatti praticamente di corsa, qui mi sono fermata!!! Farsi lo spazio cucina con gattone è stato davvero divertente, ma davvero! Io mettevo nel carrello e lui sibilava “ce l’abbiamo già! Non ci serve!” e rimetteva a posto; e io riprendevo e tenevo in mano. Poi si è distratto un attimo e io zac tutto nel carrello. Ma la cosa assolutamente più divertente di tutte è stato vederlo trasportare pezzi di armadio (altezza 2.70mt) su un carrello improbabile, facendo lo slalom tra persone e cose… Aplomb inglese all’esterno, strali lanciati sottovoce al malcapitato che osava mettersi sulla sua strada, finalmente siamo arrivati alla macchina. Qui il dramma: ma-come-diavolo-ci-può-stare-un-armadio-in-questo-macchinino????? E’ stato davvero bravissimo, bisogna dirlo! Incredibile, ma vero, sono riuscita anche a guidare per tornare a casa, certo con un’anta a 20 cm dal posto di guida, ma ce l’ho fatta. Qui il malcapitato ha dovuto trasportarsi l’agognato armadio per 4 piani a piedi, porello! La vera caduta di stile, rispetto a un servizio perfetto e anche divertente, l’ha avuta quando si è messo a montare l’armadio sul mio parquet, senza sotto il cartone…. Vabbè non si può avere tutto, però bisogna dire che lo splendido armadio, con i suoi 7 ripiani, la sera era montato!
Non avete idea di come sia bello aprirlo e trovare tutto all’istante, avendo ancora spazio per qualcosa di nuovo!!!!!!!!

E dopo questo sproloquio vi lascio gli Ale Panini che sono i panini di Alessandra di Menù Turistico, con una piccola modifica, ma anche” eil” (la pronuncia rende l’idea) perché sono fatti con la birra Ale!


Ale Panini

500 g di farina
10 g di sale
1 cucchiaino da caffè di lievito secco (è metà dose, ma di solito io aumento i tempi di lievitazione e uso metà lievito)
30 g di burro morbido
300 ml di birra Ale di buona qualità, (io Ceres)
olio d'oliva per impastare

In una terrina, mettere la farina al centro, da una parte il sale, dall'altra il lievito, aggiungere il burro e 3/4 della birra e iniziate ad impastare con la punta delle dita, partendo dal centro e allargandovi pian piano varso i lati. Aggiungete il resto della birra a poco a poco, sempre continuando ad impastare, fino ad ottenere un composto molto morbido, ma non appiccicoso. Le pareti della terrina devono essere pulite.
Spalmate poco olio sul piano di lavoro e passate a lavorare su quello,impastando per 10 minuti: all'inizio, l'impasto sarà umido, poi diventerà via via elastico e soffice. Per quanto riguarda la quantità della birra, partite subito on i 3/4 della dose indicata. Poi, aggiungetela poco per volta: meglio metterla comunque tutta.
Ungete bene una terrina, metteteci il composto, coprite con un panno e lasciate a lievitare tanto (per intenderci io tre ore, se mettete più lievito meno. Rivestite di carta da forno la leccarda del forno.
Versate l'impasto lievitato sul piano di lavoro, fate le pieghe e lavoratelo ancora, fino a quando torna morbido e soffice. Dividetelo in 14 pezzi, di circa 60 g l'uno e formate altrettanti panini rotondi e disponeteli sulla teglia. Coprite con della pellicola e lasciate lievitare, fino al raddoppio. Accendete il forno a 180 gradi; con le forbici, praticate tre tagli orizzontali, spolverateli di farina e cuocete per 30- 40 minuti, fino a quando i panini saranno dorati e se toccati alla base, rimanderanno un suono cavo.

2 commenti:

  1. Bellissimi panini ma... ho delle rimostranze per la birra!!!
    Nora
    PS - Allora, se hai ancora posto, si può fare un giro ancora nel grande magazzino svedese... poi in quello dal nome francese?????? (è più figo!!!) ma senza gatti, cani, canarini pliiiiis

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